tag:blogger.com,1999:blog-16814412860480854792024-03-13T03:06:18.223-07:00CENTRO LOGOPEDICO - DISTURBI DEL LINGUAGGIO- LOGOPEDISTA ONLINE- LOGOPEDIA MILANO.Centro Logopedico Autorizzato ATS Amamente a Milano. Logopedia Milano. Logopedista online.
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Unknownnoreply@blogger.comBlogger56125tag:blogger.com,1999:blog-1681441286048085479.post-71478101545962890352022-12-12T06:51:00.006-08:002024-03-12T05:06:34.636-07:00LOGOPEDIA GERIATRICA A MILANO<h2 style="text-align: left;"><span style="font-size: medium;">Il contribuito della Logopedia nelle persone anziane.</span></h2><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgihLuh6oqkQ_ClqJZOCq2c2kbUgHS393Ny1bAvZo04cJL-e9HVj7-Dy7NuOx048uCoDTuKjxeF386u-PrJ3fUXf-GK5Qfcwg6vWlrscvETq1NchW1pRojjvfxlSxXdseruGpybxzMM2vSkuE_dheOKWSsJu0AaR-op6bE5TU0KYUUV3ldTEqVwT4rphg/s1503/SmartSelect_20221210-152047_Google.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="Logopedia geriatrica Milano" border="0" data-original-height="1056" data-original-width="1503" height="281" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgihLuh6oqkQ_ClqJZOCq2c2kbUgHS393Ny1bAvZo04cJL-e9HVj7-Dy7NuOx048uCoDTuKjxeF386u-PrJ3fUXf-GK5Qfcwg6vWlrscvETq1NchW1pRojjvfxlSxXdseruGpybxzMM2vSkuE_dheOKWSsJu0AaR-op6bE5TU0KYUUV3ldTEqVwT4rphg/w400-h281/SmartSelect_20221210-152047_Google.jpg" title="Logopedista geriatrico a Milano" width="400" /></a></div><br /><p><br /></p><h1 style="text-align: center;"><span style="font-size: medium;">Logopedia geriatrica a Milano</span></h1><p><br /></p><p>La <b>Logopedia</b> è una disciplina che interviene in tutto l’arco nella vita della persona, il generale allungamento della vita e del miglioramento degli standard qualitativi, ha permesso soprattutto nel nostro Paese, che si vivesse di più ma anche che ci si potesse ammalare di più.<span></span></p><a name='more'></a><p></p><p>E’ in questo nuovo scenario che la disciplina logopedica interviene su una popolazione anziana.</p><p><br /></p><h3 style="text-align: left;">Quando è utile l’intervento del logopedista nella persona anziana?</h3><p>Il più precocemente possibile.</p><p>info@centroamamente.it</p><p>Cell.3311842704</p><p><a href="https://www.centroamamente.it/logopedia" target="_blank">Logopedia Centro specialistico a Milano</a></p><p><a href="http://www.milanologopedista.it">www.milanologopedista.it</a></p><p><a href="http://www.centropsicologicomilano.it/logopedia">www.centropsicologicomilano.it/logopedia</a></p><p>
</p><p>
</p><p>
</p><p>
</p>Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1681441286048085479.post-38178897704163973772020-09-02T01:04:00.005-07:002023-12-05T05:29:04.014-08:00IL BAMBINO SI RIFIUTA DI PARLARE: MUTISMO SELETTIVO<blockquote class="tr_bq">
<h2>
</h2>
</blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
<h1 style="text-align: center;"><span style="color: #38761d;"><span style="font-size: medium;">MUTISMO SELETTIVO</span></span></h1>
</blockquote>
<h2 style="text-align: left;"><span style="font-size: medium;">
Quando il bambino non vuole parlare</span>: </h2>
<blockquote class="tr_bq">
Il termine <b>Mutismo Elettivo</b> fu coniato nel 1934 da Tramer, sostituito poi con"<b><u>Mutismo Selettivo</u></b>", per descrivere un preciso aspetto di alcuni bambini che<br />
<a name='more'></a>utilizzano il <b>linguaggio</b> esclusivamente nello stretto ambito familiare caratterizzato dall' "incapacità" del bambino di parlare in varie situazioni sociali. </blockquote><p> </p>
<blockquote class="tr_bq">
Non sono muti a causa di deficit di apprendimento, di autismo, di gravi disturbi dell'età evolutiva, di disturbi comportamentali opposizionali. </blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
Wilkins ha distinto il <b>mutismo elettivo</b> persistente, molto raro, dal <b>mutismo elettivo transitorio</b>, più frequente, collegato spesso con l'ingresso nella scuola dell'infanzia e lo inquadra nell'ambito dei disturbi emotivi in bambini con personalità nevrotica o con predisposizione genetica ai disturbi legati all'ansia.<br />
<br />
Circa il 90% dei bambini con <b><a href="http://www.centroamamente.it/logopedia" target="_blank">Mutismo Selettivo</a></b> rispondono ai criteri diagnostici del DSM-IV della fobia sociale. Il loro linguaggio corporeo è "impacciato" quando l'attenzione è rivolta verso di loro. </blockquote><p> </p><blockquote class="tr_bq">Molti bambini girano la testa altrove, si toccano i capelli, guardano a terra, abbassano la testa, si nascondono in un angolo, si succhino il dito, o in genere trovano qualcosa con cui giocherellare. molti assumono uno sguardo "assente" o mostrano un volto "inesprssivo" e si comportano come se ignorassero l'altro, mentre, in realtà, sono così ansiosi e impauriti che letteralmente non riescono a rispondere. </blockquote><p> </p>
<blockquote class="tr_bq">
La scuola è di solito il luogo più difficile in cui stare per i bambini selettivamente muti.<br />
<br />
Gli insegnanti e i pari si aspettano che tutti i bambini partecipino alle attività scolastiche e di solito l'attenzione viene rivolta proprio verso coloro che non partecipano. Questo è piuttosto ironico se si pensa che l'ultima cosa che un bambino con MS vuole è attirare l'attenzione su di sé. "Fare pressioni", "punire", "costringere", "corrompere" un bambino MS per farlo parlare è assolutamente controproducente e inopportuno. Agendo così si fa sentire il bambino ancora più ansioso e a disagio, e lo si fa regredire ulteriormente.<br />
<br />
L'obiettivo principale della scuola dovrebbe essere quello di fare tutto il possibile per far sentire il bambino rilassato e a suo agio. L'insegnante dovrebbe lavorare con i genitori per aiutarli ad alleviare quanto più possibile l'ansia, dovrebbe inoltre cercare di conoscere il bambino in modo assolutamente discreto e con disponibilità. In questo modo, molti bambini progrediscono più facilmente. </blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
<b>L'obiettivo NON è di far già parlare il bambino, ma di consentirgli di sentirsi rilassato e a suo agio con voi. Sorridergli, fare cenni, sedergli vicino, parlargli dolcemente.</b><br />
<br />
Utile è incontrare il bambino a scuola la mattina prima dell'inizio delle lezioni. Il genitore dovrebbe portarlo a scuola il prima possibile, affinchè non si senta "oppresso" quando nella classe è presente contemporaneamente un altro gruppo di bambini, lasciando che il bambino osservi mentre l'insegnante conversa con la medre indirizzando la conversazione verso il bambino quando questi senbra più a suo agio. Non bisogna aspettarsi che risponda ma far capire che fa parte della conversazione e che ogni tipo di comunicazione non-verbale va bene. E' importante non far mai sentire al bambino come se si aspettasse che parli, ciò provoca ansia. I bambini non vogliono sentirsi come se stessero deludendo l'insegnante. </blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
E' importante, inoltre, non mostrare "eccessivo entusiasmo"per qualunque verbalizzazione dovesse verificarsi. Molto spesso parlerà prima con un suo pari,in questo casomai dire che "sentite" la sua voce perchè si rischia di allontanare il bambino. Insegnanti, genitori, professionisti qualificati dovrebbero studiare un "piano" comune per aiutare un bambino a superare il MS fatto di piccoli passi e affrontato con pazienza e fiducia.Non esiste una cura miracolosa tuttavia un lavoro cooperativo a scuola e in altri contesti sociali permettono al bambino di emergere gradualmente dal proprio stato d'ansia e di far fronte alle varie situazioni.<br />
<b><br />LINEE-GUIDA PER LAVORARE CON BAMBINI IN CLASSE.<br /> </b><br />
<ol>
<li><b>RIDUZIONE della paura:</b> mai forzare il bambino a parlare, ma stimolare la relazione con i suo coetanei;</li>
<li><b>STIMOLARE la comunicazione non-verbale: </b>attraverso simboli, gesti, cartellini. Questo aumenta la comunicazione generale, facilita il contatto sociale con i coetanei e fa sentire il bambino più sicuro di se stesso;</li>
<li><b>STIMOLARE l'interazione sociale:</b> individuare coetanei adatti con cui far giocare il bambino, far lavorare in piccoli gruppi, pianificare attività dove non siano necessarie attività verbali e che stimolino la socializzazione;</li>
<li><b>STIMOLARE la comunicazione verbale:</b> attraverso un piano comportamentale strutturato, rinfozando il comportamento interattivo e comunicativo, compreso il linguaggio.</li></ol></blockquote><h3 style="text-align: left;"><a href="https://www.centropsicologicomilano.it/logopedia" target="_blank">Logopedia pediatrica Milano</a> </h3><div>Centro Psicologico e logopedico Amamente autorizzato Ats Milano.</div><div>info@centroamamente.it</div><div>Cell.3311842704 </div><div><a href="http://www.centropsicologicomilano.it">www.centropsicologicomilano.it</a> </div><div><a href="http://www.centroamamente.it">www.centroamamente.it</a> </div><div><a href="http://www.milanologopedista.it">www.milanologopedista.it</a> </div>
<br />
<a href="http://www.milanologopedista.it/" target="_blank">Mutismo selettivo</a><br />
<blockquote class="tr_bq">
<br />
fonte: http://www.iltuopsicologo.it</blockquote>
Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1681441286048085479.post-30647445942351792712020-01-10T09:04:00.016-08:002023-12-05T05:29:10.846-08:00LOGOPEDISTA ONLINE - PSICOLOGO CONSULENZA TERAPIA ONLINE<h1 style="text-align: center;"><a href="https://www.centropsicologicomilano.it/logopedia">Servizio di consulenza e Terapia logopedica OnLine</a>.</h1>
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<a href="https://2.bp.blogspot.com/-l039pqYFLE8/XJm53bKPKfI/AAAAAAAAfDk/CFlKxCHbUeco2QyYhLbQztFhoVjfc-0swCLcBGAs/s1600/brochure%2Bcentro2.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="Logopedia Milano" border="0" data-original-height="1132" data-original-width="1600" height="307" src="https://2.bp.blogspot.com/-l039pqYFLE8/XJm53bKPKfI/AAAAAAAAfDk/CFlKxCHbUeco2QyYhLbQztFhoVjfc-0swCLcBGAs/w435-h307/brochure%2Bcentro2.jpg" title="disturbi del linguaggio infantile" width="435" /></a></div>
<br />
<h1 style="text-align: center;"><b><span style="font-size: medium;"><a href="https://www.centropsicologicomilano.it/logopedia" target="_blank">IDENTIFICARE PRECOCEMENTE DISTURBI DEL LINGUAGGIO INFANTILE</a>.</span></b></h1>
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La logopedia è in grado di <b><a href="http://www.milanologopedista.it/1/contatti_536537.html" target="_blank">identificare anche molto precocemente i ritardi del linguaggio e altre difficoltà di linguaggio</a></b> o comunicazione in etá prescolare.<br />
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<a href="https://1.bp.blogspot.com/-NuXeafAkWzI/VdDSFaLuVXI/AAAAAAAAMV4/ebrIyWIYZTgHuKSDK03KjtqFu9D_EJztQCPcBGAYYCw/s1600/images-1.jpeg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="Logopedista Milano" border="0" data-original-height="83" data-original-width="224" height="119" src="https://1.bp.blogspot.com/-NuXeafAkWzI/VdDSFaLuVXI/AAAAAAAAMV4/ebrIyWIYZTgHuKSDK03KjtqFu9D_EJztQCPcBGAYYCw/w320-h119/images-1.jpeg" title="Logopedista pediatrica Milano" width="320" /></a></div>
<div style="box-sizing: border-box; font-family: "helvetica neue", arial, sans, sans-serif; margin: 0px; max-width: 100%; padding: 0px;">
<br /></div>
<div style="box-sizing: border-box; font-family: "helvetica neue", arial, sans, sans-serif; margin: 0px; max-width: 100%; padding: 0px;">
<br style="box-sizing: border-box;" /></div>
<blockquote class="tr_bq" style="box-sizing: border-box; font-family: "helvetica neue", arial, sans, sans-serif; margin: 0px; max-width: 100%; padding: 0px;">
<h2 style="text-align: center;">
DISTURBI DEL LINGUAGGIO </h2>
</blockquote>
<blockquote class="tr_bq" style="box-sizing: border-box; font-family: "helvetica neue", arial, sans, sans-serif; margin: 0px; max-width: 100%; padding: 0px;">
<h2 style="text-align: center;">
TRATTAMENTO BALBUZIE.</h2>
</blockquote>
<blockquote class="tr_bq" style="box-sizing: border-box; font-family: "helvetica neue", arial, sans, sans-serif; margin: 0px; max-width: 100%; padding: 0px;">
<blockquote>
I genitori preoccupati per lo <b><a href="http://www.milanologopedista.it/" target="_blank">sviluppo del linguaggio</a> dei loro bambini </b>dovrebbero richiedere una valutazione da parte di un qualificato <b><u>specialista esperto in diagnosi e trattamento della balbuzie </u></b></blockquote>
</blockquote>
<blockquote class="tr_bq" style="box-sizing: border-box; font-family: "helvetica neue", arial, sans, sans-serif; margin: 0px; max-width: 100%; padding: 0px;">
<blockquote>
Non tutte le <b>terapie per la balbuzie</b> pre-scolare sono uguali, né lo sono gli <br />
<a name='more'></a>stili dei vari terapisti. È importante ricordare, tuttavia, che la balbuzie di tuo figlio differisce da quella di qualsiasi altro bambino. </blockquote>
</blockquote>
<blockquote class="tr_bq" style="box-sizing: border-box; font-family: "helvetica neue", arial, sans, sans-serif; margin: 0px; max-width: 100%; padding: 0px;">
<blockquote>
<h3>
La terapia deve essere sviluppata e via via modificata per venire incontro ai bisogni specifici del soggetto. </h3>
</blockquote>
</blockquote>
<blockquote class="tr_bq" style="box-sizing: border-box; font-family: "helvetica neue", arial, sans, sans-serif; margin: 0px; max-width: 100%; padding: 0px;">
<blockquote>
<br /></blockquote>
</blockquote>
<blockquote class="tr_bq" style="box-sizing: border-box; font-family: "helvetica neue", arial, sans, sans-serif; margin: 0px; max-width: 100%; padding: 0px;">
<blockquote>
In base ai risultati della valutazione, possono essere raccomandati diversi tipi di terapia. Tradizionalmente, gli specialisti hanno consigliato approcci cosiddetti “indiretti” di terapia per bambini in età pre-scolare. Questi approcci sono basati sulla nozione che la parola è influenzata dalla interazione tra le capacità di parlare e l’ambiente nel quale ci si trova (nota che questi fattori ambientali non portano un bambino a balbettare; tuttavia, certi aspetti dell’ambiente possono rendere più probabile una manifestazione di maggiore o minore frequenza ed intensità di balbuzie in certe situazioni). </blockquote>
</blockquote>
<blockquote class="tr_bq" style="box-sizing: border-box; font-family: "helvetica neue", arial, sans, sans-serif; margin: 0px; max-width: 100%; padding: 0px;">
<blockquote>
Perciò, una <b>terapia</b> indiretta consiste nella formazione dei genitori, insegnando loro ad introdurre a casa dei cambiamenti nella comunicazione, facendo loro capire più approfonditamente i significati e le differenze tra il linguaggio normale e lo sviluppo della fluenza, la balbuzie e le condizioni che a volte possono esacerbare (ma non causare) la presenza nel bambino di <b><a href="https://www.centropsicologicomilano.it/logopedia" target="_blank">disfluenze del linguaggio</a></b>.<br />
Recentemente hanno guadagnato popolarità anche forme più dirette di terapia. </blockquote>
</blockquote>
<blockquote class="tr_bq" style="box-sizing: border-box; font-family: "helvetica neue", arial, sans, sans-serif; margin: 0px; max-width: 100%; padding: 0px;">
<blockquote>
Con questi approcci, si insegna specificamente ai bambini a parlare più fluentemente, o attraverso l’esempio di modi di parlare più semplici o attraverso riscontri sulla fluenza del bambino da parte dei genitori o dello specialista.<br />
Questa decisione di impiegare una terapia più diretta dipenderà da molti fattori, come l’intensità della balbuzie nel tempo e l’impatto della balbuzie sull’atteggiamento del bambino verso la comunicazione.<br />
La consapevolezza da parte della famiglia, il suo coinvolgimento e il suo contributo sono fattori essenziali per il successo sia della terapia diretta sia per quella indiretta. </blockquote>
</blockquote>
<blockquote class="tr_bq" style="box-sizing: border-box; font-family: "helvetica neue", arial, sans, sans-serif; margin: 0px; max-width: 100%; padding: 0px;">
<blockquote>
Nel momento in cui esamini diversi tipi di <b>terapia</b>, è facile sentire alcuni dire che un approccio è migliore rispetto ad un altro. Tieni conto che ogni bambino che balbetta è differente, perciò differenti approcci terapeutici possono essere efficaci per certi bambini più che per altri. La cosa più importante che puoi fare è cercare uno <b><a href="https://www.centropsicologicomilano.it/logopedia" target="_blank">specialista in balbuzie</a></b> aggiornato e sensibile o un medico con esperienza nella balbuzie che possa aiutarti a effettuare scelte informate su quali tipi di terapia siano più adatti al tuo bambino.</blockquote>
</blockquote>
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<br />
<br />
<blockquote class="tr_bq" style="box-sizing: border-box; font-family: "helvetica neue", arial, sans, sans-serif; margin: 0px; max-width: 100%; padding: 0px;">
<blockquote>
Fonte: </blockquote>
</blockquote>
<blockquote class="tr_bq" style="box-sizing: border-box; font-family: "helvetica neue", arial, sans, sans-serif; margin: 0px; max-width: 100%; padding: 0px;">
<blockquote>
<a href="http://www.balbuzie.it/terapia/terapia-per-bambini-in-et%C3%A0-prescolare">http://www.balbuzie.it/terapia/terapia-per-bambini-in-et%C3%A0-prescolare</a></blockquote>
</blockquote>
<blockquote style="box-sizing: border-box; font-family: "helvetica neue", arial, sans, sans-serif; margin: 0px; max-width: 100%; padding: 0px;">
<br style="box-sizing: border-box;" /></blockquote>
</div>Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1681441286048085479.post-82814965049923900822018-09-12T07:25:00.008-07:002023-12-05T05:29:28.661-08:00COSA FA IL LOGOPEDISTA<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://3.bp.blogspot.com/-2sK-ITItrN0/VwTveD5q8GI/AAAAAAAAPAA/rO4k9OhngN0JznNy8ghGiiJhRiG7qLWagCPcBGAYYCw/s1600/disturbi-del-linguaggio-LOGOPEDIA-PAPPOLLA-DEF-1.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="350" data-original-width="350" height="320" src="https://3.bp.blogspot.com/-2sK-ITItrN0/VwTveD5q8GI/AAAAAAAAPAA/rO4k9OhngN0JznNy8ghGiiJhRiG7qLWagCPcBGAYYCw/s320/disturbi-del-linguaggio-LOGOPEDIA-PAPPOLLA-DEF-1.jpg" width="320" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><h1 style="clear: both; text-align: center;">Quando è necessario portare il bambino dal logopedista. </h1>
<br />
<blockquote class="tr_bq">
<h1 style="text-align: left;"><span style="font-size: small;">Ma che cosa fa, in pratica, il logopedista?<br /></span></h1></blockquote><p> </p><blockquote class="tr_bq"><h1 style="text-align: left;"><span style="font-size: small;"></span><div style="text-align: left;"><span style="font-size: small;">
📌 Quando è necessario andarci?</span><br /></div></h1></blockquote><blockquote class="tr_bq"><h1 style="text-align: left;"><span style="font-size: small;">
Se la tua <b><u>erre</u> è arrotata</b>, per esempio, significa che non riesci a far vibrare la punta della lingua contro il palato. </span></h1>
</blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
<b><u>Lo specialista, con esercizi mirati,</u></b> ti aiuterà a posizionarla nel modo corretto: per esempio, con uno stuzzicadenti in bocca, dovrai ripetere alcune <br />
<a name='more'></a>parole che contengono le <b>consonanti</b> tr di treno e str di astronomo. </blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
Se, invece, non riesci bene a <b>pronunciare la esse o la zeta</b>, significa che non riesci a formare con la lingua il canale attraverso cui spingere l’aria verso l’esterno. </blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
In questo caso<b> il <u>logopedista</u></b> ti aiuterà ad allenare la lingua a formare questo canale. </blockquote>
<br />
<blockquote class="tr_bq">
Quindi, ti <b>eserciterai</b> ripetendo delle sequenze di parole dove la esse precede la t e la d e quindi, la b e la m.
</blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
<b>Molti bambini, poi, soffrono sempre più spesso di <u>deglutizione</u> <u>infantile</u>,</b> soprattutto per aver portato per troppo tempo il ciuccio. </blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
Questo difetto consiste nell’avere una lingua poco tonica che, anzichè rimanere a contatto con il palato, rimane adagiata sulla mandibola inferiore. </blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
<b>Questo difetto porta a una cattiva respirazione e masticazione e provoca uno scorretto allineamento dei denti</b>.<u> Per correggere questo difetto è necessario fare degli esercizi per rinforzare la lingua e per imparare a <b>deglutire</b> nel modo corretto</u></blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
Se il tuo problema è la <b><u>tachilalìa</u></b>, invece, cioè un modo di parlare velocissimo che ti <b>porta a mangiare le parole</b> e che, spesso, è associato all’ansia, all’inizio sono necessari esercizi di rilassamento. Quindi si passa alla lettura lenta e veloce, per esempio, di filastrocche, per acquisire il senso del ritmo e imparare a scandire meglio le lettere. </blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
<u><b>
Tutte queste cure richiedono da dieci a venti sedute logopediche, ma anche molti esercizi da fare a casa.</b></u></blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
<h2 style="text-align: left;"><span style="font-size: medium;">
A chi rivolgersi nei disturbi del linguaggio?
</span></h2>
<br />
<ul>
<li>Difficoltà da trattare subito</li>
</ul>
</blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
Un problema, <b>quando si soffre di disturbi del linguaggio, </b>è che non sempre si ricorre subito al logopedista, anche perchè la professione è ancora relativamente poco conosciuta.
<br />
Tanto è vero che molti pediatri ignorano che cosa sia il <b>ritardo</b> <b>evolutivo semplice del linguaggio,</b> un disturbo che, se viene affrontato subito, tende a guarire dopo un periodo abbastanza breve di trattamenti. Mentre, se viene trascurato, quando il bambino inizia a frequentare la scuola elementare può avere difficoltà di apprendimento che, spesso, viene diagnosticata, erroneamente, come dislessia. </blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
<b>Nell’età evolutiva il disturbo più frequente</b> ( colpisce circa il 5-7% dei bambini in età prescolare) è proprio il ritardo del linguaggio. Non è causato da una malattia, ma può avere pesanti conseguenze sull’apprendimento scolastico. Tuttavia, pochi sanno che può essere diagnosticato dai tre anni. E, in alcuni casi, prima: genitori e pediatri, infatti, possono rendersi conto già a 24 mesi dei suoi segnali, come un lessico povero, inferiore a 50 parole. Intorno ai 36 mesi, il 30% circa dei bambini si normalizza. Se questo non succede, invece, un intervento logopedico precoce può guarire in fretta questo disturbo>>.
</blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
Senti chi (non) parla. </blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
Per fare conoscere i vantaggi di un ricorso precoce a questo professionista, che per molti bambini e adulti può significare un <b>recupero pieno del linguaggio </b>e dell’inserimento sociale, il Cplol (Comité permanent de liason des orthophonistes/ logopedes de l’Union Européenne) e la Fli (Federazione logopedisti italiani) hanno promosso la Giornata europea della logopedia ( che si è tenuta lo scorso 6 marzo con lo slogan Senti chi (non) parla). I temi centrali della Giornata sono stati, soprattutto, le malattia neurologiche dovute a traumi cranici, ictus e malattie degenerative. </blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
E che <b>possono causare afasia ( cioè mancanza del linguaggio) , disprassia ( disturbi motori nell’articolazione della parola ) e disfagia (alterazione della deglutizione). </b></blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
<< In particolare, in Italia il numero di persone che sono diventate afasiche in seguito a malattie cerebrovascolari si aggira intorno alle 150 mila>>, spiega Anna Basso, neuropsicologa clinica presso l’Istituto di Neurologia dell’Università di Milano emassima esperta di afasia in Italia.
</blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
<< L’afasia è più frequente di altre malattie molto più conosciute, come la sclerosi multipla o il Parkinson. Ma non se ne parla, è un disturbo pressochè ignoto. Questo silenzio è in parte spiegabile se si pensa che gli afasici sono colpiti proprio nella loro capacità di esprimersi. Queste persone scompaiono perchè non sanno raccontare cos’è la loro malattia e non sono più in grado di interagire con i propri familiari e di reinserirsi al lavoro.
<br />
Spesso, infatti, vengono escluse o si autoescludono dal proprio ambiente, rimanendo isolate nel silenzio e nella sofferenza. Ma l’afasia, se presa in tempo, si può migliorare. E numerosi studi sperimentali hanno dimostrato che l’unico trattamento efficace, anche se a volte non è del tutto risolutivo, è proprio quello <b>logopedico</b>. Una ricerca condotta sui servizi di riabilitazione in Italia, invece, purtroppo ha messo in evidenza che molto raramente il servizio offerto risponde alle richieste necessarie per ottenere un risultato soddisfacente>>.
</blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
Gli anziani che non sanno più comunicare.
</blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
Nel nostro Paese il 18% della popolazione supera i 65 anni di età, mentre gli over 80 rappresentano il 4,3% (nel 2050 dovrebbero arrivare al 14,2%).
<br />
Invecchiare non è una malattia. Ma la vera sfida del nostro millennio è quella di mantenere negli anni una buona qualità della vita. Negli anziani, invece, oltre ai problemi legati alle malattie neurodegenerative e cardiovascolari, possono comparire le comunicopatie: cioè, quei disturbi della comunicazione non causati da una malattia vera e propria, ma da una situazione di isolamento sociale ( come avviene, spesso, nelle case di riposo).
</blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
Se l’anziano ha scarsi stimoli e motivazione a parlare con gli altri, infatti, impoverisce sempre di più il suo linguaggio e le sue capacità di ragionamento. In una spirale che, se non viene interrotta dal <b>logopedista</b>, può essere senza fine.</blockquote>
<h3 style="text-align: left;"><a href="http://www.milanologopedista.it/" target="_blank">PROBLEMI DI LINGUAGGIO DISFONIE- ROTACISMO...</a></h3>
<br />
Informazioni: <br />
Centro Psicologico-Logopedico a Milano<br />
Responsabile Dott.ssa Anna La Guzza <br />
Cell.33311842704<br />
Mail: centroamamente@gmail.com<br /><a href="http://www.centroamamente.it">
www.centroamamente.it</a><br /><a href="http://www.centropsicologicomilano.it">
www.centropsicologicomilano.it</a><div><a href="http://www.milanologopedista.it">www.milanologopedista.it</a><br />
<br />
<br />
Fonte :<br />
<blockquote class="tr_bq">
Silvia Pigorini
<br /><a href="https://logopediaunipa.wordpress.com/2008/09/30/quando-le-parole-non-ti-vengono/">
https://logopediaunipa.wordpress.com/2008/09/30/quando-le-parole-non-ti-vengono/
</a></blockquote>
<br /></div>Unknownnoreply@blogger.comMilano MI, Italia45.4642035 9.189981999999986345.2860135 8.8672584999999859 45.642393500000004 9.5127054999999867tag:blogger.com,1999:blog-1681441286048085479.post-45578628875546992642018-01-13T03:00:00.008-08:002023-12-05T05:29:46.835-08:00QUANDO RIVOLGERSI AL LOGOPEDISTA - SERVIZIO ANCHE ONLINE<blockquote class="tr_bq">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://2.bp.blogspot.com/-LZsB8ZHdUYE/WlnlFeYCFUI/AAAAAAAAYq4/1iayCmTNIb0P7NPMDuUSkpLKzeo63ZFlwCLcBGAs/s1600/2017-10-03-13-35-05.png" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="Logopedia a Milano - Disturbi del linguaggio" border="0" data-original-height="942" data-original-width="956" height="196" src="https://2.bp.blogspot.com/-LZsB8ZHdUYE/WlnlFeYCFUI/AAAAAAAAYq4/1iayCmTNIb0P7NPMDuUSkpLKzeo63ZFlwCLcBGAs/s200/2017-10-03-13-35-05.png" title="Logopedia Milano" width="200" /></a></div>
<h2>
</h2>
</blockquote>
<br />
<br />
<br />
<blockquote class="tr_bq" style="text-align: left;">
<h1 style="text-align: left;"><span style="font-size: small;">QUANDO È NECESSARIO RIVOLGERSI AL LOGOPEDISTA?</span></h1>
</blockquote>
<h2 style="text-align: left;"><br /><br /></h2>
<blockquote class="tr_bq" style="text-align: left;">
<h4 style="text-align: center;">
COS’È LA LOGOPEDIA? </h4></blockquote><p> </p>
<blockquote class="tr_bq">
La <b>logopedia</b> è la branca della medicina che si occupa di studiare il <b>linguaggio</b> e le sue eventuali problematiche.<br />
<a name='more'></a><br />
Non sempre infatti <b>l’apprendimento</b> del codice <b>linguistico</b> è per il bambino un percorso semplice e senza ostacoli, a volte possono esserci delle difficoltà, dei ritardi o degli intoppi che solo la logopedia e i suoi specialisti possono aiutare a riconoscere e superare, con pochi <b><u>semplici esercizi.</u></b></blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
Il <b><a href="http://www.milanologopedista.it/" target="_blank">logopedista</a></b> è infatti il professionista sanitario che si occupa della <b><u>prevenzione, valutazione e riabilitazione dei disturbi della voce, della comunicazione, del linguaggio in età evolutiva, adulta e geriatrica attraverso programmi riabilitativi individuali </u></b></blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
Il suo principale compito è proprio quello di <b><u>rieducare</u></b> una persona a parlare in modo corretto, correggendo difetti di forma o veri e propri <a href="http://www.milanologopedista.it/" target="_blank"><u><b>disturbi del linguaggio</b></u>. </a></blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
Non bisogna farsi intimidire, le sedute dedicate ai bambini sono molto divertenti e utilizzano lo strumento del gioco e la collaborazione dei genitori, che dovrebbero sempre essere coinvolti anche per poter apprendere gli esercizi e saper aiutare il bimbo nel recupero anche a casa. </blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
Le problematiche più comuni in età evolutiva interessano principalmente i <b><a href="http://www.centroamamente.it/logopedia" target="_blank">ritardi dello sviluppo del linguaggio</a></b>, come per esempio i difetti di articolazione, di pronuncia, la povertà lessicale e di strutturazione della frase o della narrazione orale e scritta ma anche i problemi organici di <b>deglutizione deviata (deglutizione atipica</b>). </blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
E’ importante prestare la dovuta attenzione ad una <b>difficoltà di linguaggio, </b>perché potrebbe in alcuni casi celare disturbi importanti come ipoacusia, autismo, disprassia, sindromi genetiche.<br />
In ogni caso qui vale assolutamente il detto “prima si interviene meglio è”. Lo <b><u>sviluppo linguistico nel bambino</u></b>, infatti, non è né rigido né uniforme, e varia da bambino a bambino. </blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
<b><u>L’età di acquisizione del linguaggio</u></b> non va quindi considerata rigidamente, ma se ci si accorge di uno sviluppo linguistico più lento o irregolare rispetto alla media nel proprio bambino meglio rivolgersi ad uno specialista. </blockquote>
<blockquote class="tr_bq"><a href="https://www.centropsicologicomilano.it/logopedia" target="_blank">L’individuazione precoce di una difficoltà di linguaggio</a> (parlatori tardivi e ritardi nel linguaggio) attorno ai<b> 3 anni d’età</b> infatti, così come problematiche legate ai suoni della lingua (ad esempio la presenza di <b>dislalie</b>, cioè modulazione dei suoni anomala nell’infanzia) attorno ai 4 anni d’età sono segnali da non sottovalutare, che indicano la necessità di un intervento immediato, al fine di prevenire l’insorgenza di problematiche future. </blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
<b>Se tuo figlio non parla ancora o parla male quindi, è utile chiedere immediatamente una consulenza presso un centro psicologico o di neuropsichiatria infantile.</b> </blockquote><h2 style="text-align: center;"><a href="https://www.centroamamente.it/riabilitazione-logopedica-psicologica-on-line" target="_blank"><font color="#d52c1f">Nuovo servizio di terapia e consulenza logopedica OnLine </font></a></h2>
<div style="text-align: center;"> <b><font color="#d52c1f" size="4">Maggiori informazioni scrivi a centroamamente@gmail.com Cell.3311842704 </font></b></div><blockquote class="tr_bq">Dopo una attenta valutazione verrá proposto il percorso più indicato.<br />
Le figure abilitate alla diagnosi dei disturbi del linguaggio sono infatti lo psicologo e il neuropsichiatra infantile.<br />
Il logopedista sarà invece il professionista della riabilitazione che parteciperà a tuttol’iter diagnostico e prenderà in carico il programma riabilitativo del paziente. </blockquote>
<h3 style="text-align: left;"><b><u>UN BUON INTERVENTO LOGOPEDICO DOVREBBE OFFRIRE</u></b>: </h3>
<blockquote class="tr_bq">
🔴primo screening, anamnesi neuropsicologica riservata ai genitori<br />
🔴osservazione e valutazione testale specialistica<br />
🔴supervisione d’équipe <br />
🔴sintonia con la scuola<br />
🔴sedute di restituzione, consulenza e training con i genitori </blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
I genitori svolgono un ruolo chiave in questo percorso, dovranno essere presenti e attivi nel processo di apprendimento, disponibili a svolgere gli esercizi anche casa e pronti ad apprendere nuove strategie educative.<br />
Solo questa é la chiave per la risoluzione ottimale delle difficoltà del bambino. </blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
<h4 style="text-align: left;"><span style="font-size: small;">
COME FAVORIRE LO SVILUPPO DEL LINGUAGGIO?</span></h4>
1) Parla in maniera chiara e lenta, ponendoti sempre di fronte al bambino in modo che possa guardare come articoli le parole<br />
2) Non correggere o sottolineare gli errori, piuttosto fai da modello positivo ripetendo la frase correttamente<br />
3) Ritaglia dei momenti per leggere storie e filastrocche, anche il semplice ascolto favorisce lo sviluppo del linguaggio oltre che rafforzare la relazione E l’attenzione<br />
4) I giochi migliori?<br />
Tutti quelli del far finta: la cucina, la maestra, le bambole ecc</blockquote>
Intervista per Mammamiakids<br />
<blockquote class="tr_bq">
DOTT.SSA ANNA LA GUZZA<br />
Psicologa Infantile Coordinatrice del Centro Amamente di Milano </blockquote>
<a href="http://www.milanologopedista.it/" target="_blank">LOGOPEDIA MILANO</a><div><a href="http://www.milanologopedista.it">www.milanologopedista.it</a></div><div><h4 style="text-align: left;"><a href="https://www.centropsicologicomilano.it/logopedia" target="_blank">Logopedista Milano </a></h4>
<u><b><br /></b></u>
<u><b><br /></b></u>
<u><b>KEYWORD:</b></u><br />
<u><b>Disturbo del linguaggio come intervenire</b></u><br />
<u><b>Centro specializzato per la cura dei disturbi del linguaggio</b></u></div>Unknownnoreply@blogger.comMilano MI, Italia45.4642035 9.189981999999986345.2860135 8.8672584999999859 45.642393500000004 9.5127054999999867tag:blogger.com,1999:blog-1681441286048085479.post-10150565996098734602017-11-01T00:16:00.005-07:002023-12-05T05:30:00.517-08:00S ( ESSE) SIBILANTE - DISTURBI DEL LINGUAGGIO <h2 style="text-align: center;">
</h2>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://4.bp.blogspot.com/-mFJ5C89q9Lc/W4FFnRsFLMI/AAAAAAAAb3E/gKdG-qwQWW0J_mMNmz4d5fktzaufT2_TwCLcBGAs/s1600/IMG-20180723-WA0002.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="logopedia per bambinie adulti a Milano" border="0" data-original-height="312" data-original-width="820" height="151" src="https://4.bp.blogspot.com/-mFJ5C89q9Lc/W4FFnRsFLMI/AAAAAAAAb3E/gKdG-qwQWW0J_mMNmz4d5fktzaufT2_TwCLcBGAs/s400/IMG-20180723-WA0002.jpg" title="Centro logopedico specialistico Milano" width="400" /></a></div>
<br />
<blockquote class="tr_bq">
<h3 style="text-align: center;">
Il <b><u>sigmatismo</u></b> è uno dei difetti di pronuncia del linguaggio (<u>dislalie, disfasie o blesità</u>) più comuni.</h3>
<a name='more'></a></blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
Il fenomeno è popolarmente chiamato zeppola, <b>S sibilante o S sifula.</b><br />
Appartiene alle <b>dislalie</b> alveolo-dentali e consiste <b>nell'alterata pronuncia</b> del fonema /s/, oppure nella sua ripetizione o accentuazione. </blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
Oltre ai fonemi /s/ e /z/ può riguardare inoltre difetti di pronuncia di /ʃ/, /ʦ/, /ʣ/, /ʧ/ e /ʤ/.</blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
Data la particolare complessità di realizzazione di/s/ i <b>sigmatismi</b> rappresentano per lo più le dislalie più frequenti.</blockquote>
<h2 style="text-align: center;">
<a href="http://www.milanologopedista.it/" target="_blank">LOGOPEDISTA RIABILITAZIONE POST ICTUS A MILANO</a> </h2>
<h2 style="text-align: center;">
<u>S ( ESSE) SIBILANTE</u></h2>
<blockquote class="tr_bq">
Il <b>fonema /s</b>/ si realizza normalmente con un fono ([s]) prodotto dalla corrente d'aria che passa prima lungo un canale sul dorso della lingua e poi tra i denti incisivi superiori e quelli inferiori ravvicinati. </blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
Nei casi di mancanza dei denti anteriori o di determinate <u><b>malocclusioni omalformazioni del palato o della lingua, la pronuncia di /s/ subirà una modifica.</b></u></blockquote>
<br />
<div style="text-align: center;">
<a href="http://www.milanologopedista.it/" target="_blank">Centro Logopedico Trattamento dei disturbi di pronuncia e linguaggio</a></div><div style="text-align: center;"><a href="http://www.milanologopedista.it">www.milanologopedista.it</a></div><div style="text-align: center;"><br />
<br />
Cell.33311842704<br />
<br />
<br />
Mail: centroamamente@gmail.com<br />
<br />
<br />
<a href="http://www.centropsicologicomilano.it/">www.centropsicologicomilano.it</a><br />
<br />
<br />
<br /></div>
<br />
<br />
<br />
https://it.m.wikipedia.org/wiki/Sigmatismo.Unknownnoreply@blogger.comMilano MI, Italia45.4642035 9.189981999999986345.2860135 8.8672584999999859 45.642393500000004 9.5127054999999867tag:blogger.com,1999:blog-1681441286048085479.post-19500700199894222892017-10-16T14:46:00.006-07:002023-12-05T05:30:09.353-08:00 RITARDO DEL LINGUAGGIO COSA FARE?<h1 style="text-align: center;"><a href="https://www.centropsicologicomilano.it" target="_blank"><span style="font-size: medium;">RITARDO DEL LINGUAGGIO NEI BAMBINI</span></a>.</h1>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://4.bp.blogspot.com/-adORElCK_nU/WeUm5VcEd9I/AAAAAAAAW7E/TgGrD0xOX4QW_Baq5lfcRXPxeFcL8cNbACLcBGAs/s1600/images-29.jpeg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="Logopedia Milano" border="0" data-original-height="180" data-original-width="240" src="https://4.bp.blogspot.com/-adORElCK_nU/WeUm5VcEd9I/AAAAAAAAW7E/TgGrD0xOX4QW_Baq5lfcRXPxeFcL8cNbACLcBGAs/s1600/images-29.jpeg" title="Centro logopedico infantile autorizzato. Milano" /></a></div>
<blockquote class="tr_bq">
Un <b>problema di linguaggio</b> può avere diverse cause più o meno gravi: una <br />
<a name='more'></a><u>sindrome, un ritardo mentale, un problema anatomico alla lingua o alla bocca, una sordità non diagnosticata, un disturbo dello spettro autistico, e molto altro.</u><br />
<br />
<h3>
- Come si manifestano i <a href="www.centropsicologicomilano.it/logopedia">disturbi del linguaggio</a>?</h3>
</blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
<b>I disturbi specifici di linguaggio</b> possono presentarsi con un ritardo nella comparsa delle singole parole, alterazione nella produzione dei suoni linguistici o anche difficoltà a livello lessicale, sintattico-grammaticale (la struttura della frase) o pragmatico. </blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
Alcuni campanelli d’allarme nella fascia d’età 18-30 mesi sono rappresentati da <b>difficoltà di comprensione del linguaggio parlato</b>, <b>scarso uso di gesti o lentezza nello sviluppo del linguaggio</b> (frasi complesse che tardano a strutturarsi). </blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
In sintesi si tratta di bambini che faticano a farsi capire o a comprendere e quindi a sostenere una conversazione.<br />
<br />
<h3 style="text-align: center;">
Disturbi specifici del linguaggio (DSL).</h3>
<b>I disturbi specifici del linguaggio interessano la comprensione e la produzione di parole e/o frasi. </b></blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
Possono presentarsi come un ritardo nella produzione dei suoni linguistici o con alterazioni di diverso tipo (lessicale, sintattico-grammaticale...). Il <b>trattamento</b> d'elezione è quello <b>logopedico</b>, ma è necessaria un'accurata valutazione per individuare la compresenza di altri eventuali problemi.<br />
<h3 style="text-align: center;">
<font color="#d52c1f">Nuovo servizio:</font></h3></blockquote><h3 style="text-align: center;"> <span style="color: #d52c1f;"><a href="https://www.centroamamente.it/riabilitazione-logopedica-psicologica-on-line"><font size="4"><b>logopedista Online</b></font> </a></span></h3><div style="text-align: center;"><span style="color: #d52c1f;"><br /></span></div><div style="text-align: center;"><font color="#d52c1f">Maggiori informazioni scrivi a centroamamente@gmail.com Cell.3311842704 </font></div><blockquote class="tr_bq"><h3></h3><h4 style="text-align: left;">“Mio figlio non parla bene. Che cosa può avere?”. </h4>
La risposta a questa domanda non è sempre semplice. <a href="http://www.milanologopedista.it/" target="_blank">Un problema di linguaggio può avere diverse cause </a>più o meno gravi: una sindrome, un ritardo mentale, un problema anatomico alla lingua o alla bocca, una sordità non diagnosticata, un disturbo dello spettro autistico, e molto altro. </blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
Tuttavia, capita molto spesso che il bambino non abbia nulla se non questa difficoltà nel parlare (parla poco o nulla, usa poche parole, “confonde” le lettere). In questo caso parliamo di <b>disturbo specifico del linguaggio.</b> Si tratta, cioè, di bambini che pur non avendo problemi neurologici, sensoriali o relazionali hanno difficoltà a comprendere e/o produrre parole o frasi rispetto ai loro coetanei.<br />
<br />
La maggior parte dei <u><b>disturbi specifici di linguaggio</b></u> si risolve col tempo, anche se le difficoltà nell’organizzazione del discorso possono continuare a presentarsi anche in età adulta. Tuttavia, è importante intervenire su questo tipo di problema perché i disturbi del linguaggio tendono ad “evolvere” in disturbi dell’apprendimento (lettura e scrittura). </blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
In particolare, le difficoltà di tipo fonologico possono avere come seguito una dislessia o una disortografia, mentre le difficoltà di comprensione verbale e di strutturazione delle frasi possono manifestarsi come disturbo della comprensione del testo. </blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
Un alto motivo per cui è importante ricorrere alla valutazione neuropsicologica e logopedica è che raramente un disturbo di linguaggio appare isolato, ma è spesso accompagnato da una fragilità in qualche altra componente cognitiva. </blockquote>
<h3>
Mio figlio è intelligente, ma non parla bene. Ha un disturbo specifico di linguaggio? </h3>
<blockquote class="tr_bq">
Non per forza. </blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
<b>L’acquisizione del linguaggi</b>o è probabilmente la cosa più difficile che un essere umano fa nel corso della sua vita. C’è chi parte un po’ più lentamente e recupera col tempo e chi parte bene ma subisce un periodo di “assestamento” (non è raro osservare una fase di <b><u>balbuzie</u></b> fisiologica nei bambini che stanno imparando a strutturare frasi complesse). </blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
Uno degli scopi della <b>valutazione logopedica</b> è proprio quello di distinguere uno sviluppo tipico da uno atipico. Esistono errori tipici della normale acquisizione del linguaggio, come ad esempio alcune semplificazioni (“cala” per “scala”), ma fino a una certa età; esistono poi errori “atipici” che non si incontrano nel classico processo di acquisizione del linguaggio.<br />
<br />
<br />
Secondo l’ICD-10 il <b><u>disturbo di linguaggio</u></b> è una condizione in cui l’acquisizione delle normali abilità linguistiche è disturbata sin dai primi stadi dello sviluppo.<br />
Il disturbo linguistico non è direttamente attribuibile ad alterazioni neurologiche o ad anomalie di meccanismi fisiologici dell’eloquio, a compromissioni del sensorio, a ritardo mentale o a fattori ambientali. È spesso seguito da problemi associati quali le difficoltà nella lettura e nella scrittura, anomalie nelle relazioni interpersonali e disturbi emotivi e comportamentali<br />
Come si manifestano. </blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
<b><u>I disturbi specifici di linguaggio</u></b> possono presentarsi <b>con un ritardo nella comparsa delle singole parole, alterazione nella produzione dei suoni linguistici o anche difficoltà a livello lessicale, sintattico-grammaticale </b>(la struttura della frase) o pragmatico. Alcuni campanelli d’allarme nella fascia d’età 18-30 mesi sono rappresentati da difficoltà di comprensione del linguaggio parlato, scarso uso di gesti o lentezza nello sviluppo del linguaggio (frasi complesse che tardano a strutturarsi). In sintesi si tratta di bambini che faticano a farsi capire o a comprendere e quindi a sostenere una conversazione. </blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
<h4>
Quando iniziare a preoccuparsi.</h4>
Nonostante l’origine dei disturbi specifici di linguaggio (DSL) non sia chiara, nel corso degli anni sono stati messi in evidenza alcuni indici che correlano con un successivo disturbo di linguaggio. In particolare: </blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
<u>- 5-10 mesi: assenza della lallazione (prima vocalica, poi consonantica)<br />- 12-14 mesi: assenza di utilizzazione di gesti (deittici e referenziali)<br />- 12 mesi: mancata acquisizione di schemi d’azione con oggetti<br />- 18 mesi: vocabolario inferiore a 20 parole<br />- 24 mesi: vocabolario inferiore a 50 parole<br />- 24-30 mesi: assenza o ridotta presenza di gioco simbolico<br />- 24-30 mesi: ritardo nella comprensione di ordini non contestuali<br />- 30-40 mesi: ridotta presenza di gioco simbolico<br />- dopo i 30 mesi: persistenza di idiosincrasie </u></blockquote>
<br />
<a href="http://www.milanologopedista.it/" target="_blank">CENTRO SPECIALISTICO DI LOGOPEDIA A MILANO</a><div><br /></div><div><a href="http://www.milanologopedista.it">www.milanologopedista.it</a> <br />
<blockquote class="tr_bq">
Sabbadini, Disturbi specifici del linguaggio, disprassie e funzioni esecutive<br />
Testo tratto da:<br />
http://www.trainingcognitivo.it/disturbi-specifici-del-linguaggio-dsl/</blockquote>
<br /></div>Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1681441286048085479.post-42567581575480463432017-03-22T07:03:00.003-07:002023-12-05T06:00:01.065-08:00 LOGOPEDIA A MILANO - CENTRO SPECIALISTICO DI LOGOPEDIA<h1 style="text-align: center;"><span style="color: #6aa84f;">Centro di Logopedia Accreditato.</span></h1><h1 style="text-align: center;"><span style="color: #6aa84f;"> Milano, domicilio e OnLine.</span></h1>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://1.bp.blogspot.com/-Ytnv7amZD7o/V8RAd8rBlLI/AAAAAAAARRI/-AXD5e565yEoX0JaJtA-I_O1aOKAWsxVACLcB/s1600/280_0_3295956_76339.jpg" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img alt="CENTRO DI LOGOPEDIA AUTORIZZATO ASL - DSA MILANO" border="0" height="136" src="https://1.bp.blogspot.com/-Ytnv7amZD7o/V8RAd8rBlLI/AAAAAAAARRI/-AXD5e565yEoX0JaJtA-I_O1aOKAWsxVACLcB/s320/280_0_3295956_76339.jpg" title="TRATTAMENTO DISTURBI FONETICI - RIEDUCARE LA VOCE - BALBUZIE INFANZIA E ADOLESCENZA ." width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Logopedia a Milano e OnLine.</td></tr>
</tbody></table>
<blockquote class="tr_bq">
<h2 style="text-align: left;"><span style="color: orange; font-size: large; font-weight: bold;">- </span><span style="font-size: medium;"><span style="color: orange; font-weight: bold;">TRATTAMENTO DISTURBI DEL LINGUAGGIO<br /></span><b><span style="color: orange;">- RIEDUCARE LA VOCE<br /></span></b><b><span style="color: orange;">- </span><span style="color: orange;">BALBUZIE - DISFONIE</span></b></span></h2>
</blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
<h3 style="text-align: left;"><b><span style="font-size: large;"><a href="https://www.centroamamente.it/riabilitazione-logopedica-psicologica-on-line" target="_blank">Logopedia infantile a Milano e OnLine</a></span></b></h3>
</blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
<b><br /></b>
<b>Lo sviluppo delle abilità comunicative nel bambino, insegna la logopedia avviene assai rapidamente: già a partire dalla prima infanzia e prima della comparsa della prima parola.</b><br />
<br />
<a name='more'></a><br />
<b><br /></b>
<b>La logopedia dell’età evolutiva individua varie tappe dello <a href="http://www.milanologopedista.it/" target="_blank">sviluppo linguistico del bambino</a> </b>e l’età media in cui queste vengono effettivamente raggiunte.</blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
<b>Tempi di acquisizione del linguaggio che variano ampiamente da bambino a bambino</b> e che dipendono non solo dalle abilità innate di quest’ultimo, ma anche dall’ambiente linguistico più o meno stimolante in cui è immerso. Il che rende difficile prevedere con certezza l’esatto <b>sviluppo linguistico</b> del minore. </blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
<br />
Ma cosa succede quando i genitori si scoprono nel loro bambino evidenti <b><u>difficoltà nel linguaggio,</u></b> quando cioè questi <b>tarda a parlare</b> o pronuncia male o maniera indecifrabile parole anche semplici ? </blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
<br />
La <b>Logopedia e i logopedisti</b> esistono proprio per questo: sostenere il bambino attraverso una terapia riabilitativa programmata, fatta di semplici ma <b>fondamentali esercizi logopedici</b>, studiati apposta affinché il bambino possa appropriarsi del “codice lingua” e migliorare, quindi, sensibilmente le proprie chance comunicative. </blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
La prima e l’ ultima tappa di ogni terapia passano dal <b>logopedista</b>, che, con <b>esercizi mirati</b> e suggerimenti sullo stile di vita, accompagna, attraverso un training specifico, il bambino alla corretta padronanza degli strumenti espressivi. </blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
<h3>
<u><b>Gli <a href="http://www.milanologopedista.it/" target="_blank">esercizi di logopedia</a> sono scelti di volta in volta, in base alle necessità del bambino, ma gli obiettivi sono sempre gli stessi.</b></u></h3>
</blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
<h3>
<b>Esercizi logopedici:</b></h3>
</blockquote>
<h3>
</h3>
<blockquote class="tr_bq">
<u>Ci sono <b><a href="http://www.milanologopedista.it/" target="_blank">esercizi logopedici</a></b> per tutte le esigenze</u>, tutti più o meno compatibili tra di loro, ma differenziati, a seconda del deficit palesato, attraverso cui il logopedista procede al recupero funzionale del linguaggio:</blockquote>
<br />
<blockquote class="tr_bq">
<u>- esercizi per lo sviluppo della memoria e dell’attenzione; </u></blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
<u>- esercizi per lo sviluppo della percezione uditiva; </u></blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
<u>- esercizi per lo sviluppo della laterità; </u></blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
<u>- esercizi per lo sviluppo dell’organizzazione spazio temporale; </u></blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
<u>- esercizi per sviluppo percezione della direzione, dimensioni fisiche e organizzazione spaziale; </u></blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
<u>- esercizi di educazione allo schema corporeo; </u></blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
<u>- esercizi di stimolazione delle capacità motorie; </u></blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
<u>- esercizi di riscaldamento logopedico; </u></blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
<u>- esercizi per lo sviluppo delle capacità linguistiche. </u></blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
<b><u><br /></u>
</b><u><b>Lo specialista in Logopedista somministra esercizi specifici </b>sia per orientare e valutare lo sviluppo linguistico del bambino, sia in comprensione che in produzione, che per analizzare il linguaggio in diverse situazioni, identificando eventuali fattori che rallentano lo sviluppo linguistico. </u></blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
<h4>
<b><span style="color: #38761d;">Obiettivo degli esercizi di logopedia è quello di costruire memoria, alfabeto, fonetica e articolazione della voce. </span></b></h4>
</blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
<h3>
<span style="color: #38761d;">Esercizi tipici che la logopedia racchiude in tre famiglie principali: </span></h3>
</blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
<ul>
<li><b>Attività di stimolazione linguistica: </b></li>
</ul>
</blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
Il <b>terapeuta</b> coinvolge il bambino in una conversazione giocosa, utilizzando libri, immagini, oggetti, pupazzi e giochi di ruolo. L’idea di base, è quella di colmare il gap cognitivo del bambino rispetto al vocabolario. Combinazioni di parole sono spesso utilizzate per creare la consapevolezza della sintassi e della semantica del linguaggio. Pronuncia corretta ed esercizi di ripetizione sono, invece, impiegati per migliorare la fluenza . </blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
<ul>
<li><b>Attività di stimolazione foniatrica: </b></li>
</ul>
</blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
questi esercizi che fare con la produzione del <b>suono e fonetica</b>. I terapisti correggere il suono e sillabe, durante le attività di gioco. Dimostrazioni sul movimento della lingua, per produrre suoni specifici, sono dati. </blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
<br />
<ul>
<li><b>Attività di stimolazione motoria: </b></li>
</ul>
</blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
include esercizi di rafforzamento muscolare. Alcuni terapisti utilizzano diverse texture alimentari per aiutare i ragazzi a capire i processi di mangiare e di deglutizione o attraverso appositi test psicomotori tesi a stimolare la percezione spazio-temporale. </blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
<b>Attraverso esercizi di logopedia ad hoc, il “medico del linguaggio” insegna ai piccoli pazienti a gestire la voce in tutte le occasioni e a prevenire disturbi futuri,</b> lavorando sulla postura e sui muscoli del corpo e del collo, nonché sulla respirazione (utilizzando correttamente il diaframma, il muscolo che fa espandere i polmoni.<br />
<br />
In logopedia, aldilà dei diversi approcci al recupero funzionale del bambino, esiste tuttavia un denominatore comune.<br />
Tutti gli <b>esercizi</b> sopracitati sono integrati con l’utilizzo di strumenti compensativi e dispensativi: le attività e gli strumenti ludico-formative. Ed è qui che il gioco, in quanto attività plastica e congeniale all’individuo negli anni di crescita, diviene <b>strumento terapeutico</b> impareggiabile in <u>Logopedia</u>. </blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
<b>La partecipazione ludica alla terapia rieducativa è, infatti, condizione indispensabile per raggiungere i risultati desiderati. </b> </blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
Imitazione e primo linguaggio favoriscono la nascita del pensiero astratto e della rappresentazione mentale, quindi della consapevolezza del mondo circostante. </blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
<b>Il gioco nella logopedia</b> esplica, inoltre, un’ineludibile funzione sociale: lo scambio relazionale che si instaura giocando favorisce la creatività del bambino e lo rende protagonista attivo del gioco stesso, in cui l’apprendimento si lega alla capacità di imparare inventando, riapplicando in modo originale ciò che ha appreso: movimento, attività mentali, linguaggio.<br />
<br />
Lo <b>sviluppo linguistico</b> nel bambino, si è detto, non è né rigido né uniforme, ma varia da bambino a bambino. L’età di acquisizione del linguaggio non va quindi considerata rigidamente. </blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
Allarmismi controproducenti, accusa la logopedia, che aggravano il problema e destabilizzano emotivamente il minore. Il primo ostacolo da abbattere è dunque l’ansia, sempre comprensibile ma spesso esasperata, di mamma e papà di risolvere la “disfunzione” senza attendere che siano decorsi gli opportuni tempi “biologici”. </blockquote>
<br />
<blockquote class="tr_bq">
Ma quando il problema è reale e l’intervento della logopedia indispensabile, il ruolo dei genitori non può che rappresentare una risorsa “terapeutica” insostituibile.Mamma e papà, insistono gli specialisti, possono molto nel recupero del bambino che inizia a presentare disfluenze ed esitazioni verbali , accompagnandolo quotidianamente e responsabilmente nel percorso terapeutico. </blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
Di seguito suggeriamo una rassegna di consigli e raccomandazioni utili ai genitori per allenare/guidare il bambino logopatico alla<b> corretta <a href="http://www.milanologopedista.it/" target="_blank">acquisizione del linguaggio attraverso percorsi di logopedia</a> </b>continui, più diretti e meno invasivi:<br />
mostrate disponibilità all’ascolto ed affezione incondizionata al bambino; </blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
- adottate un <b>linguaggio semplice</b>, rallentato in presenza del bambino, offrendo un “modello” verbale chiaro e preciso, in particolare dopo aver ascoltato la difficoltà del bambino, senza scadere nell’artificiosità e “stranezza”. </blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
- Modellate il linguaggio senza anormalità, lentamente e con frequenti pause d’accentazione; </blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
- modellate l’eloquio in modo disteso, consigliando la stessa modalità agli altri membri della famiglia; </blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
- evitate che il bambino acquisti familiarità al “suono” del suo linguaggio, fissandolo acusticamente; </blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
- privilegiate un vocabolario elementare e frasi corte;non interrompete o anticipate le frasi o finire il discorso del bambino. </blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
- Rispettate i “turni” d’inserimento verbale e non sovrapponetevi mentre si parla;attendete che formuli la frase o discorso con disponibilità e attenzione; </blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
- utilizzate pause nel discorso e nella comunicazione, aumentando la pause tra una richiesta e la su risposta, offrendo una minore pressione “temporale” al “linguaggio” del bambino che percepirà un clima di distensione e tranquillità. </blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
<br />
- Commentate singole situazioni o momenti del fare, piuttosto che porre frequenti domande che affaticano il bambino; </blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
- durante i momenti di maggiore difficoltà verbale offrite al bambino le più ampie occasioni di linguaggio e la possibilità di parlare liberamente stimolato da percorsi ludici a lui particolarmente interessanti e gradevoli; </blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
- organizzate percorsi e momenti di attività non-verbali, di costruzione, ecc., che possano “scaricare” ed alleggerire la tensione verbale, valorizzando forme comunicative alternative; </blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
- evitate “competizioni verbali” . Ad es. obbligare a raccontare eventi ad amici o parenti, al fine di limitare e contenere la «pressione» del livello di costruzione verbale del bambino; </blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
- evitate reazione emotive ai blocchi verbali come una particolare mimica del volto, distogliendo lo sguardo, ecc;preparate il bambino ad affrontare situazioni nuove simulando l’evento, tranquillizzando i suoi livelli d’eccitazione ed ansia naturali,non evidenziate al bambino le sue difficoltà verbali. Invitandolo alla “calma”, a “prendere il fiato”, “a parlare lentamente”, ad “aprire di più la bocca”, “a rallentare”, a “pensare a quello che deve dire” si comunica la sua diversità, si comunicano forti livelli d’ansia che appartengono all’adulto ma non al bambino che “vive la difficoltà” ma non la “prova” ancora. Il bambino potrebbe equivocare la natura dello stimolo interpretandolo come un rimprovero;le pressioni dei genitori spingono il bambino a prendersi carico della sua esecuzione verbale, compromettendo il carattere di spontaneità e naturalezza della comunicazione;<br />
se il bambino sottolinea la sua difficoltà verbale, presentategli il fatto che tutte le persone hanno difficoltà ed esitazioni verbali quando stanche o particolarmente agitate;evidenziate le sue qualità, capacità e punti di forza; </blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
ricordate che molti<b> bambini fino a 6/7 anni presentano disfluenze normali </b>fisiologiche e di sviluppo in un quadro personale assolutamente normale e non logopatico. </blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
Difficoltà che regrediscono naturalmente all’interno di relazioni parentali positive e serene.dimostrate il piacere di comunicare durante le situazioni routinarie (vestirsi, mangiar, lavarsi, andare a dormire); </blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
sfruttate i diversi contesti che si creano durante la giornata per descrivere e raccontare ciò che vi circonda (una passeggiata al parco, andare a fare la spesa, preparare la torta);proponete canzoncine e filastrocche abbinandovi gesti e mimica che diano significato alle parole; </blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
proponete libri figurati e commentateli con lui.</blockquote><h4 style="text-align: left;"><a href="https://www.centropsicologicomilano.it/logopedia" target="_blank">Centro logopedico Infantile Milano</a> </h4>
<br />
<div style="text-align: center;"><h4>
<a href="http://www.milanologopedista.it/" target="_blank">Centro di Logopedia a Milano. Specializzato in disturbi del linguaggio. </a></h4>
<br />
Cell.33311842704<br />
<br />
<br />
Mail: centroamamente@gmail.com<br />
<br />
<br />
<a href="http://www.centropsicologicomilano.it/">www.centropsicologicomilano.it</a><br />
<br />
<br />
<br /></div>
<br />
<blockquote class="tr_bq">
<a href="http://www.controcampus.it/2013/12/logopedia-esercizi-di-logopedia-e-consigli-per-genitori/" target="_blank">http://www.controcampus.it/2013/12/logopedia-esercizi-di-logopedia-e-consigli-per-genitori/</a> </blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
In collaborazione con Matteo Napoli</blockquote>
<br />
<br />
<br />
<br />
<span style="font-size: x-small;">Keywords : balbuzie, Trattamento disturbi voce, trattamenti, <a href="http://www.milanologopedista.it/" target="_blank">disturbi del linguaggio</a>, disfonie, esercizi di logopedia, logopedia milano, Centri logopedici, difficoltà di linguaggio, bambini, adulti, Milano,riabilitazione logopedica, rieducare la voce, test logopedia, trattamento logopedico, <a href="http://centrologopediamilano.blogspot.it/2016/08/logopedia-milano.html" target="_blank">Trattamento disturbi della voce</a> , <a href="http://centrologopediamilano.blogspot.com/" target="_blank">Centro disturbi del linguaggio a Milano</a>, <a href="http://www.milanologopedista.it/" target="_blank">Trattamento-Riabilitazione Logopedica a Milano </a></span><br />
<b></b>Unknownnoreply@blogger.comMilano, Italia45.4654219 9.1859243000000145.2872319 8.86320080000001 45.6436119 9.508647800000011tag:blogger.com,1999:blog-1681441286048085479.post-12885408210715357792017-03-18T11:20:00.005-07:002023-02-16T14:11:09.623-08:00DEGLUTIZIONE ATIPICA -TRATTAMENTO<blockquote class="tr_bq">
<h2 style="text-align: center;">
<b><span style="color: #6aa84f;"><span style="font-size: x-large;"><u>DEGLUTIZIONE ATIPICA</u></span></span></b></h2>
</blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
<h1 style="text-align: center;"><b><span style="color: #6aa84f;">CENTRO TRATTAMENTO LOGOPEDICO SPECIALISTICO A MILANO E ONLINE.</span></b></h1>
</blockquote>
<br />
<blockquote class="tr_bq">
<h3>
<b><u>La deglutizione deviata (o atipica) </u>si verifica quando persistono movimenti della lingua non funzionali alla deglutizione adulta</b>.<a name='more'></a></h3>
</blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
<br /></blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
<h3 style="text-align: center;">
<u><span style="font-size: large;"><b>Che cos'è la deglutizione atipica?</b></span></u></h3>
</blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
<b>La <a href="https://www.centropsicologicomilano.it/logopedia" target="_blank">deglutizione atipica</a></b> (o, più propriamente, <b>deglutizione deviata</b>) si verifica quando persistono movimenti della lingua non funzionali alla <b><u>deglutizione adulta</u></b>. </blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
Il modo in cui <b>deglutiamo</b>, infatti, evolve attraverso vari stadi nel corso della nostra vita: dalla deglutizione fetale passiamo a quella neonatale, poi a quella mista e infine a quella <b>adulta</b>. </blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
Si tratta di meccanismi molto diversi, e il mantenimento di una deglutizione infantile in età adulta può portare ad alterazioni del distretto facciale. </blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
Poiché le <u><b>alterazioni della deglutizione</b> </u>spesso accompagnano quelle di altre funzioni (malocclusione, respirazione orale, alterazioni dell’articolazione delle parole), una <b>deglutizione scorretta</b> va inquadrata nel contesto più ampio di uno squilibrio muscolare orofacciale. </blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
Una <b>malocclusione</b> o una <b>respirazione orale</b>, infatti, causano una serie di adattamenti che hanno nello <b>scorretto posizionamento</b> della lingua solo uno dei possibili effetti. </blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
<b>Cause:</b><br />
Perché, a volte, la <b>deglutizione infantile</b> non evolve naturalmente verso quella <b>adulta</b>? </blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
Nel corso degli anni sono state individuate diverse cause: </blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
<ul>
<li>Abitudini alimentari</li>
<li>Abitudini viziate</li>
<li>Patologie</li>
</ul>
<br />
<br />
<b>Come si interviene</b> </blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
Il primo passo è sicuramente quello di capire la causa dell’errato <b>posizionamento della lingua</b>. </blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
La <b>valutazione</b> è, dunque, multidisciplinare e può coinvolgere l’otorinolaringoiatra (nel caso di una respirazione orale dovuta ad adenoidi ipertrofiche o ridotto spazio respiratorio), dell’ortodonzista (per la valutazione di eventuali malocclusioni) e del fisiatra (per evidenziare anomalie posturali). </blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
Sono da eliminare, inoltre, tutte quelle abitudini che sarebbero di ostacolo al successo della <b>terapia</b> (respirazione orale residua, succhiamento del pollice, onicofagia). </blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
Il <b>trattamento più noto della <a href="http://www.milanologopedista.it/" target="_blank">deglutizione atipica</a> (o deviata) è quello logopedico </b>attraverso la <b>terapia miofunzionale</b> secondo Garliner. </blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
Si tratta di un <b>percorso di educazione-rieducazione delle funzioni orali attraverso una serie progressiva di esercizi mirati alla correzione </b>della postura della lingua e all’automatizzazione del corretto meccanismo di <b>deglutizione</b>.</blockquote>
centroamamente@gmail.com <div>Cell.3311842704 </div><div><br />
<a href="http://www.milanologopedista.it/" target="_blank">Centro Trattamento e riabilitazione Deglutizione atipica a Milano</a><br />
<br /><h3 style="text-align: left;"><a href="https://www.centroamamente.it/riabilitazione-logopedica-psicologica-on-line" target="_blank">Logopedista online </a></h3>
<blockquote class="tr_bq">
<br />
Fonte: <a href="http://www.trainingcognitivo.it/">http://www.trainingcognitivo.it</a></blockquote>
<a href="http://www.centropsicologicomilano.it/" target="_blank">www.centropsicologicomilano.it </a><br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
Keywords:<br />
#Bilanciologopedico,#foniatra,#trattamentofoniatrico,#terapiafonologica,#Afasiologia,#TerapiaParkinson,#Labiopalatoschisi,#Logopedia,#balbuzie,#Morsoapertobambini,#Afonia,#deglutizioneatipica,#Frenulocorto,#frenulectomia,#Paralisicordale,#polipicordevocali,#disturbidellinguaggio,#logopediaMilano,#Trattamentobalbuzie,sintomi, deglutizione atipica -Trattamento disturbi della voce - Trattamento deglutizione atipica o deviata - riabilitazione - centro specializzato in Deglutizione atipica a Milano - centro logopedia Milano.</div>Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1681441286048085479.post-9717890750220000212017-01-04T10:03:00.004-08:002022-11-30T01:09:59.869-08:00QUANDO È NECESSARIO RIVOLGERSI AL LOGOPEDISTA<div class="tr_bq">
<b><br /></b>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-tXYsbyAw8Sk/WikLiOlGCdI/AAAAAAAAYUg/F1yJWdCuEzkuC12S0JABK3l0sT5NtiGTgCLcBGAs/s1600/20171207_061147.png" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="Disturbi o difficoltà di linguaggio nei bambini Logopedista infantile" border="0" data-original-height="1102" data-original-width="1600" height="220" src="https://1.bp.blogspot.com/-tXYsbyAw8Sk/WikLiOlGCdI/AAAAAAAAYUg/F1yJWdCuEzkuC12S0JABK3l0sT5NtiGTgCLcBGAs/s320/20171207_061147.png" title="QUANDO È NECESSARIO ANDARE DAL LOGOPEDISTA" width="320" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
Intervista alla Dott.ssa Anna La Guzza per la rivista DonnaModerna</div>
<br />
<h2>
<div style="text-align: center;">
<h2>
<span style="color: #38761d; font-size: medium;">Logopedia: quando e perché andare dal logopedista</span></h2>
</div>
<span style="color: #38761d;"><a name='more'></a></span></h2>
<blockquote>
<b>In quali casi e perché è necessario portare il bambino dal logopedista</b><br />
<b>Di Serena Allevi</b><br />
<br />
Si sente spesso parlare di logopedia e, a volte, i genitori restano spaesati quando viene consigliato loro di portare i figli dal logopedista. Poi, vi sono quelle mamme e quei papà preoccupati perché il piccolo non parla oppure distorce le parole e i suoni. Abbiamo intervistato la Dott.ssa Anna La Guzza (psicologa e direttrice di Amamente, Centro Psicologico e Logopedico a Milano), per fare chiarezza sul concetto di <b>logopedia</b>, sui suoi obiettivi e sulle sue modalità.<br />
<br />
<h3>
<u>
Cos'è la logopedia?</u></h3>
La prima domanda che abbiamo posto alla dott.ssa La Guzza, riguarda proprio lo stesso significato di logopedia e i suoi campi di applicazione. <br />
«La logopedia è la branca della medicina che si occupa di studiare il linguaggio e le sue eventuali problematiche. Non sempre, infatti, l’apprendimento del codice linguistico è per il bambino un percorso semplice e senza ostacoli, a volte possono esserci difficoltà, ritardi o intoppi che solo la logopedia e i suoi specialisti possono aiutare a riconoscere e a superare, grazie all’ausilio dispecifiche strategie. </blockquote>
<blockquote>
<b>Il logopedista</b>, in équipe multidisciplinare, può intervenire nei percorsi di abilitazione neuropsicologica qualora siano presenti disturbi specifici di apprendimento, come la dislessia » spiega l'esperta. </blockquote>
<blockquote>
«<u>Il logopedista è, infatti, il professionista sanitario che si occupa della prevenzione, della valutazione e della riabilitazione dei disturbi della voce, della comunicazione, del linguaggio in età evolutiva, adulta e geriatrica attraverso programmi riabilitativi </u>individuali o di gruppo. </blockquote>
<blockquote>
Il suo principale compito è proprio quello di potenziare il linguaggio, <a href="http://www.milanologopedista.it/" target="_blank">correggendo difetti di pronuncia</a> o veri e propri disturbi legati alla verbalizzazione» continua la dott.sa La Guzza. </blockquote>
<blockquote>
L'esperta specifica, inoltre, che le problematiche più comuni <b>dell'età evolutiva </b>riguardano principalmente i <b>ritardi dello sviluppo del linguaggio</b>, i <b>difetti di articolazione e di pronuncia</b>, la povertà lessicale e inerente alla strutturazione della frase o alla narrazione (scritta e orale). Ma non solo, in età evolutiva possono anche presentarsi problemi organici di <b>deglutizione deviata, detta <u>deglutizione atipica</u>. </b></blockquote>
<h3 style="text-align: center;">
<a href="http://www.milanologopedista.it/" target="_blank">Mio figlio ancora non parla: cosa fare</a>??</h3>
<blockquote>
<h3>
Campanelli d'allarme</h3>
Abbiamo poi chiesto alla dott.ssa La Guzza, quali siano i segnali rintracciabili in età evolutiva, che possano rendere necessario l'intervento da un logopedista. </blockquote>
<blockquote>
«<b>L'apprendimento del linguaggio</b> è un processo molto soggettivo. Le linee guida ci dicono che un bambino di due anni dovrebbe saper pronunciare dalle 100 alle 200 parole circa, oltre ad alcune frasi semplici. Se il piccolo per esempio pronuncia meno di 50 parole, è consigliato un controllo per intercettare precocemente, e superare, eventuali difficoltà» spiega l'esperta. </blockquote>
<blockquote>
«<b>Un bambino di 4 anni</b> invece, oltre a comunicare regolarmente e chiaramente, dovrebbe riuscire a pronunciare correttamente tutti i suoni della lingua. Se così non è, diventa opportuno chiedere l’intervento del logopedista. In linea generale, possiamo affermare che molti bambini “parlatori tardivi” recuperano spontaneamente eventuali difficoltà, collocandosi tra i tre e i quattro anni nella media per competenze verbali. Una piccola parte di essi invece ha bisogno di un aiuto esterno, senza il quale potrebbe maturare un ritardo del linguaggio e/o un conseguente disturbo del linguaggio (che sarà possibile determinare con esattezza attorno i 3-4 anni di età). Un intervento di consulenza o potenziamento precoce può, in alcuni casi, servire a prevenire difficoltà future che diversamente verrebbero diagnosticate tardi» continua la dott.ssa La Guzza. </blockquote>
<blockquote>
<h3>
Come funziona la logopedia.</h3>
<b>In pratica, in cosa consiste la logopedia? </b></blockquote>
<blockquote>
Abbiamo domandato all'esperta quali siano le modalità d'intervento del logopedista e come lo specialista, poi, interagisca con educatori e insegnanti.<br />
«Le sedute dedicate ai bambini sono molto divertenti e utilizzano lo strumento del gioco. Grazie alla collaborazione dei genitori(che possono essere coinvolti per poter apprendere gli esercizi per casa), è possibile recuperare in breve tempo le difficoltà» afferma la dott.ssa La Guzza. </blockquote>
<blockquote>
«Il logopedista fa "da ponte", ovvero fornisce a educatori e insegnanti informazioni cliniche, strumenti pratici e strategie per permettere al bambino di affrontare e superare le difficoltà che incontra nell’apprendimento e nella comunicazione, valorizzando i suoi punti di forza» continua l'esperta. </blockquote>
<blockquote>
«A tal proposito, Il <b>logopedista</b> può produrre una relazione senza fini diagnostici ma esclusivamente valutativi. Grazie alla collaborazione in équipe con figure abilitate alla diagnosi dei disturbi del linguaggio (psicologo e neuropsichiatra infantile), sarà possibile intraprendere un percorso di valutazione neuropsicologica, che potrebbe produrre una <b>certificazione valida per la scuola</b>» conclude la dott.ssa Anna La Guzza. </blockquote>
<blockquote>
L'esperta sottolinea, dunque, l'importanza di rivolgersi a centri abilitati e competenti, in grado di identificare precocemente possibili difficoltà e sostenere la famiglia nel suo complesso.</blockquote>
http://m.donnamoderna.com/mamme/scuola/logopedia-quando-serve<br />
<br />
centroamamente@gmail.com <div>Cell.3311842704 </div><div><a href="http://www.milanologopedista.it">www.milanologopedista.it</a><br />
<br />
<a href="http://www.centropsicologicomilano.it/logopedia">www.centropsicologicomilano.it/logopedia</a></div><div><br />
<div style="text-align: center;">
<a href="http://www.milanologopedista.it/" target="_blank">CENTRO DUSTURBI DEL LINGUAGGIO - DEGLUTIZIONE ATIPICA</a>.</div>
<br />
<span style="font-size: x-small;">Keywords : </span><br />
<span style="font-size: x-small;">centro di logopedia | Logopedia per adulti a Milano | Disturbi del linguaggio | <a href="http://www.milanologopedista.it/" target="_blank">Logopedista a Milano </a>| Disfonie | deglutizione Atipica | Test logopedia | Esercizi di logopedia Logopedista Dsa a Milano | <a href="http://www.centroamamente.it/" target="_blank">Specialisti in disturbi del linguaggio -Trattamento Balbuzie</a></span></div>Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1681441286048085479.post-40800041240389189432016-12-03T00:13:00.003-08:002020-11-08T08:34:16.801-08:00AFFRONTARE LA DISLESSIA : LA DIAGNOSI DSA<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://2.bp.blogspot.com/-UeNQC3c23Ig/WEJ-PLy-qKI/AAAAAAAASQQ/hjJo7lzOPa8fheu2xtQrKUuENkNuGO7CgCLcB/s1600/Fotolia_16172584_XS-300x213-1.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="141" src="https://2.bp.blogspot.com/-UeNQC3c23Ig/WEJ-PLy-qKI/AAAAAAAASQQ/hjJo7lzOPa8fheu2xtQrKUuENkNuGO7CgCLcB/s200/Fotolia_16172584_XS-300x213-1.jpg" width="200" /></a></div>
<blockquote class="tr_bq">
<br />
<h2>
<b><span style="color: #38761d;">RICONOSCERE ED AFFRONTARE LA DISLESSIA ( DSA).</span></b></h2>
</blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
<b><u><br />La dislessia è un disturbo dell’apprendimento che </u></b><br />
<a name='more'></a><b><u>rende più difficoltoso imparare a leggere con scioltezza e comprendere la totalità del testo letto.</u></b> È quindi un disturbo che riguarda la struttura stessa del cervello indipendentemente dalle capacità cognitive dell’individuo e gli psicologi hanno spiegato che chi è dislessico ha difficoltà ad associare i fonemi ai rispettivi segni grafici – che sono i «mattoni» del linguaggio umano, scritto e parlato. </blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
<span style="color: orange;"><br /></span>
<b><span style="color: orange;">COME SI RICONOSCE LA DISLESSIA?</span></b><br />
Ogni dislessico è diverso dall’altro perché la dislessia non è un’entità monolitica. Essa si presenta come un complesso di caratteristiche che ogni dislessico condivide in misura più o meno estesa. Di seguito è riportato un elenco di tratti, comportamenti, abilità, differenze percettive o di sviluppo che possono essere presenti in misura più o meno ampia negli individui dislessici. Tanto più alto è il numero delle risposte affermative, tanto maggiore è la probabilità che si tratti di dislessia. In tal caso è necessario rivolgersi ad uno specialista (neuropsichiatra) per avere una diagnosi. L’Associazione Italiana Dislessia offre al riguardo una consulenza gratuita. </blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
<b><span style="color: orange;">STILE DI APPRENDIMENTO</span></b><br />
– L’acquisizione delle abilità connesse alle prime fasi dello sviluppo è stata più lenta rispetto alla media (camminare, parlare, ecc. …).<br />
– La capacità di lettura e scrittura è significativamente inferiore alla vivacità intellettiva.<br />
– Viene frequentemente rimproverato, accusato di agire in modo stupido o di essere pigro o sbadato, immaturo e di “non impegnarsi abbastanza”.<br />
– Il quoziente di intelligenza è nella media o sopra le media, ma il rendimento scolastico è basso, specie nelle prove scritte.<br />
– Si sente stupido, ha una bassa autostima, tende a nascondere le sue debolezze.<br />
– Tende ad eccellere in materie quali arte, ingegneria, meccanica, costruzioni, amministrazione, vendite, musica, design e sport.<br />
– Ha difficoltà a mantenere l’attenzione. E’ molto vivace. Gli riesce difficile concentrarsi. Sembra “iper”.<br />
– Va bene agli esami orali, ma ha scarsi risultati in quelli scritti.<br />
– Apprende rapidamente attraverso l’osservazione, la dimostrazione, la sperimentazione e gli aiuti visuali.<br />
– E’ bravo a mettere in pratica idee astratte.<br />
– Sogna molto ad occhi aperti. Si perde facilmente nei propri pensieri. Perde il senso del tempo. </blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
<b><span style="color: orange;">ABILITA’ DI LETTURA E SCRITTURA E ABILITA’ LINGUISTICHE</span></b><br />
– E’ molto lento nella lettura.<br />
– Può avere una ragionevole rapidità di lettura, ma non comprende ciò che ha letto.<br />
– Non legge mai per il gusto di farlo.<br />
– Può essere distratto dal riconoscere “disegni” nel testo scritto e si lamenta che le parole “saltano fuori” dalla pagina.<br />
– Legge male ad alta voce.<br />
– Nella scrittura e nella lettura mostra ripetizioni, trasposizioni, aggiunte, omissioni, sostituzioni o inversioni di lettere, parole e numeri.<br />
– Durante la lettura può provare mal di testa, giramenti di testa o malessere.<br />
– Si confonde con alcuni tipi di lettere, numeri o parole e tende ad invertirli.<br />
– Tende a non ricordare le elencazioni (nomi, cose, numeri, ecc. …) specie se in sequenza.<br />
– Si confonde facilmente con le lunghe spiegazioni verbali, specie se in sequenza.<br />
– Esprime le sue idee con difficoltà.<br />
– Nella lettura e/o nella scrittura tende a ripetere sillabe, parole e addirittura intere frasi, talvolta legge o scrive parole al contrario oppure salta le parole.<br />
– Dimentica la parte centrale della frase o ciò che ha appena finito di leggere.<br />
– Trova difficoltà a compitare correttamente.<br />
– E’ facilmente distratto da stimoli sonori.<br />
– Gli capita di equivocare ciò che sente.<br />
– Ha difficoltà a verbalizzare i suoi pensieri.<br />
– Può pronunciare male parole lunghe o trasporre parole e frasi nel parlare.<br />
VISIONE<br />
– Durante la lettura si lamenta di provare sensazioni di movimento o di vedere le parole in movimento o distorte.<br />
– Può vedere sulla pagina cose che non ci sono.<br />
– Ha problemi visivi che test standard non sembrano rivelare.<br />
– Trova difficile vedere le cose nel modo appropriato. </blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
<span style="color: orange;"><b>LATERALIZZAZIONE</b></span><br />
– Può avere difficoltà nei compiti che implicano abilità motorie.<br />
– Ha difficoltà a copiare e riassumere correttamente.<br />
– La scrittura è talvolta illeggibile.<br />
– Può non essere in grado di riconoscere la propria scrittura.<br />
– La scrittura può continuamente oscillare da leggibile a illeggibile.<br />
– Il modo in cui tiene in mano la penna può essere inconsueto.<br />
– Può essere ambidestro.<br />
– Appare non coordinato e goffo nel movimento quando gioca o è impegnato in attività sportive.<br />
– Spesso confonde la destra con la sinistra e il sopra con il sotto. </blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
<span style="color: orange;"><b>TEMPO</b></span><br />
– Sperimenta difficoltà nella consapevolezza del tempo, nella sua gestione e nell’essere puntuale. </blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
<b><span style="color: orange;">MATEMATICA</span></b><br />
– Si basa sulle sue dita per contare.<br />
– Può essere capace di contare bene, ma ha difficoltà a contare oggetti.<br />
– Non sa amministrare il denaro.<br />
– E’ bravo in aritmetica, ma non in problemi che implichino il linguaggio.<br />
– E’ incapace di afferrare i concetti di algebra o del calcolo. </blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
<b><span style="color: orange;">MEMORIA</span></b><br />
– Ha problemi con la memoria a breve termine.<br />
– Generalmente ha un’eccellente memoria a lungo termine.<br />
– Ha problemi di memoria con l’informazione strutturata in sequenza.<br />
– Pensa principalmente per immagini e non ricorrendo al dialogo interno. </blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
<b><span style="color: orange;">COMPORTAMENTO</span></b><br />
– E’ una persona molto frustrata.<br />
– Può essere molto disordinato.<br />
– Brama attenzione.<br />
– In realtà è molto più indietro negli studi di quanto non appaia.<br />
– In classe disturba oppure fa il buffone oppure è troppo calmo.<br />
– Può essere emotivo o ansioso in merito ai suoi problemi scolastici, alla lettura, alla scrittura, alla matematica.<br />
– E’ propenso alle allergie.<br />
– Può avere una soglia di sensibilità al dolore molto elevata o molto bassa.<br />
– Può essere ipersensibile, emotivo e aspira alla perfezione. </blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
<b><span style="color: orange;">COME SI AFFRONTA</span></b><br />
Più tardi la difficoltà del bambino viene riconosciuta, più si complica il problema.<br />
Quando qualcuno – genitore o insegnante – sospetta di trovarsi di fronte ad un bambino dislessico è importante che venga fatta al più presto una valutazione diagnostica.<br />
La diagnosi deve essere fatta da specialisti esperti mediante specifici test.<br />
La diagnosi permette di capire finalmente che cosa sta succedendo ed evitare gli errori più comuni come colpevolizzare il bambino (“non impara perché non si impegna”) e l’attribuire la causa a problemi psicologici, errori che determinano sofferenze, frustrazioni e talora disastri irreparabili. </blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
<b>Quando la diagnosi è fatta, si possono mettere in atto aiuti specifici, tecniche di riabilitazione e compenso, nonché alcuni semplici provvedimenti come la concessione di tempi più lunghi per lo svolgimento dei compiti, l’uso della calcolatrice e del computer.</b><br />
I dislessici hanno un diverso modo di imparare, ma comunque imparano.<br />
Non sempre è facile trovare la persona in grado di identificare il problema; è utile consultare le figure professionali specifiche che se ne occupano: neuropsichiatria infantile, psicologo e logopedista.</blockquote>
<a href="http://www.centropsicologicomilano.it/">www.centropsicologicomilano.it</a><br />
<br />
<blockquote class="tr_bq">
FONTE: http://psicoadvisor.com/cosa-succede-nel-cervello-un-dislessico-4862.html</blockquote>
<br />Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1681441286048085479.post-87505985179707817682016-10-24T07:55:00.008-07:002023-02-16T14:12:50.045-08:00A CHE ETÀ IL BAMBINO IMPARA A PARLARE ?<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-IuWszO-MepU/WA4gg8tvQgI/AAAAAAAARqg/XSR99x_0lq8-qJOlaSMW3nvk1-0aEk-YgCLcB/s1600/IMG-20161020-WA0005.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="Disturbi del linguaggio: Logopedia Milano" border="0" height="110" src="https://1.bp.blogspot.com/-IuWszO-MepU/WA4gg8tvQgI/AAAAAAAARqg/XSR99x_0lq8-qJOlaSMW3nvk1-0aEk-YgCLcB/s200/IMG-20161020-WA0005.jpg" title="Centro Psicologico - Logopedico Accreditato Dsa milano" width="200" /></a></div>
<h2>
<span style="color: #38761d;"><br /></span></h2>
<h2>
<span style="color: #38761d;">Il bambino inizia a parlare molto prima che venga pronunciata la prima parola.</span></h2>
<h1 style="text-align: center;"><span style="color: #38761d;">I bambini e l'apprendimento del Linguaggio</span></h1>
<div>
<span style="color: #38761d;">info@centroamamente.it </span></div><div>Cell.3311842704</div>
<blockquote class="tr_bq">
<b>Il cervello dei bambini si esercita a parlare molto prima che i piccoli emettano la loro prima parola di senso compiuto.</b><br />
<a name='more'></a></blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
A svelarlo è uno studio pubblicato su Pnas da un gruppo di ricercatori guidato da Patricia Kuhl, codirettore dell'Institute for Learning and Brain Sciences dell'Università di Washington. Utilizzando la magnetoencefalografia – una metodica non invasiva per visualizzare l'attività cerebrale – </blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
gli autori di questo nuovo studio hanno infatti scoperto che sentire pronunciare delle sillabe stimola le aree del cervello dei bambini che coordinano e pianificano i movimenti necessari per parlare. Kuhl e colleghi hanno coinvolto nelle loro ricerche 57 bambini di 7, 11 o 12 mesi, cui sono state fatte ascoltare sillabe tipiche della loro lingua madre o di una lingua straniera. </blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
I risultati delle magnetoencefalografie hanno svelato l'attivazione delle aree del cervello responsabili dei movimenti richiesti per produrre suoni con la bocca (il cervelletto e l'area di Broca). </blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
Nei <b>bambini più piccoli</b> <b>questa attivazione è associata all'ascolto di entrambe le lingue, mentre a partire dagli 11 mesi di età l'attivazione è maggiore nel caso della lingua madre. </b></blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
Tutto ciò significa anche che il cervello dei bambini si impegna a provare a parlare molto prima di quando i piccoli pronuncino la loro prima parola di senso compiuto e che fino agli 8 mesi d'età riesce a distinguere suoni in tutte le lingue, mentre dagli 8 mesi in poi ha più difficoltà a concentrarsi sui suoni non appartenenti alla sua lingua madre. </blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
Questi risultati puntano i riflettori sull'importanza di parlare ai bambini anche quando non sono in grado di rispondere. “Sentirci parlare esercita le aree del cervello dei bambini responsabili delle azioni, andando oltre a quello che noi pensiamo accada quando ci rivolgiamo a loro – spiega Kuhl </blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
– Il cervello dei bambini li prepara ad agire nel mondo allenandosi a parlare prima che pronuncino effettivamente una parola”. </blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
L'esperta consiglia anche di enfatizzare le sillabe quando ci si rivolge ai bambini. In questo modo, spiega la ricercatrice, “il loro cervello potrebbe trovare più facile modellare i movimenti necessari per parlare”</blockquote><h3 style="text-align: left;"><a href="https://www.centroamamente.it/riabilitazione-logopedica-psicologica-on-line" target="_blank">Servizio di logopedia Online</a> </h3><div>Maggiori informazioni scrivi a: </div><div>centroamamente@gmail.com Cell.3311842704 </div><div><br /></div>
<a href="http://www.milanologopedista.it/" target="_blank">Centro Disturbi del linguaggio</a><div><br /><div><h3 style="text-align: left;"><a href="https://www.centroamamente.it/riabilitazione-logopedica-psicologica-on-line" target="_blank">Logopedista infantile OnLine</a></h3>
<br />
<br />
<blockquote class="tr_bq">
Fonte: <a href="http://salute24.ilsole24ore.com/">http://salute24.ilsole24ore.com</a></blockquote>
</div></div>Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1681441286048085479.post-71558455526462585992016-10-03T03:11:00.003-07:002020-09-04T03:15:08.449-07:00MIO FIGLIO NON HA ANCORA IMPARATO A PARLARE COSA FARE?<blockquote class="tr_bq">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://3.bp.blogspot.com/-AvjFEt5VZ68/WBCBIRFjt3I/AAAAAAAARsM/pNcmbjcyTC4k8mkOhsPQ1CmphiVLvOg8gCLcB/s1600/images-26.jpeg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="129" src="https://3.bp.blogspot.com/-AvjFEt5VZ68/WBCBIRFjt3I/AAAAAAAARsM/pNcmbjcyTC4k8mkOhsPQ1CmphiVLvOg8gCLcB/s200/images-26.jpeg" width="200" /></a></div>
<h2>
<span style="color: #38761d;"></span></h2>
</blockquote>
<br />
<blockquote class="tr_bq">
<h2 style="text-align: left;">
<span style="color: #38761d;">Bambini con ritardo fonologico e linguistico</span></h2>
</blockquote>
<br />
<h1 style="text-align: center;"><u>
Lo sviluppo del linguaggio nei bambini.</u></h1>
<h3 style="text-align: left;"><a href="https://www.centroamamente.it/riabilitazione-logopedica-psicologica-on-line" target="_blank"><font color="#d52c1f">Consulenza e terapia logopedica Online</font></a></h3><div><font color="#d52c1f"><b>Maggiori info: Scrivi a centroamamente@gmail.com Cell.3311842704 </b></font></div>
<blockquote class="tr_bq">
L’importanza del <b>linguaggio</b> nella vita umana può indurci a pensare che l’ “imparare a parlare” sia totalmente regolato da fattori interni, di tipo <br />
<a name='more'></a>biologico: una capacità così vitale alla sopravvivenza della specie dovrebbe essere robusta, insensibile alla varietà delle condizioni ambientali in cui può svilupparsi, modulata da ritmi di sviluppo geneticamente determinati. </blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
In effetti i ritmi di sviluppo del linguaggio mostrano una notevole variabilità individuale, maggiore di quella che ci aspetteremmo da un processo di maturazione scandito da una sorta di “orologio interno”. </blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
<b>Se un bambino di 2 anni e mezzo,</b> pur crescendo in normali condizioni di vita familiare, non riesce ancora a camminare possiamo essere sicuri che c’è qualcosa di patologico nel suo sviluppo motorio. </blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
<b>Se a 2 anni e mezzo il linguaggio espressivo (dire parole o brevi enunciati) non ha fatto la sua comparsa siamo autorizzati a preoccuparci, ma non ad essere sicuri che vi sia qualcosa di patologico. </b></blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
Per il linguaggio non è facile individuare i limiti che caratterizzano uno sviluppo normale distinguendolo da un processo di acquisizione deviante e patologico.<br />
E’ importante ricordare che un ritardo nello sviluppo del linguaggio non è affatto un indice di ritardo nello sviluppo cognitivo. </blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
<b>La maggior parte dei bambini che parlano tardi ha normali o ottime capacità intellettive e sa usare diverse strategie (gesti, prosodia) per esprimere le proprie intenzioni comunicative.</b><br />
In questo articolo ci occupiamo di bambini che arrivano tardi all’appuntamento con i “suoni” e le strutture della lingua avendo peraltro un udito normale e un normale sviluppo psico-fisico e affettivo. </blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
<b><u>Bambini che non parlano a due anni</u></b><br />
Ruggero ha due anni e quattro mesi, è vivace, segue il papà nei lavori di giardinaggio, imitandolo con una piccola carriola e un rastrello. E’ in continua attività e molto aperto alla comunicazione: alla vista di due vicine di casa corre verso di loro, alza le braccia sorridendo e vocalizzando; dopo essere stato preso in braccio allunga il braccio e indica la cucina, dove qualche giorno prima aveva ricevuto un biscotto. </blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
Alla richiesta della vicina “Vuoi un biscotto?”, sorride e annuisce. Preso il biscotto dà un’occhiata alla gabbia dove sta un uccellino, guarda attentamente e vocalizza con un’intonazione come di “commento”, si gira verso chi le ha dato il biscotto, fa ciao con la mano e se ne va. Ruggero è intelligente, ha uno sviluppo motorio buono, è disponibile e interessato alla comunicazione. Le uniche parole che dice sono [mamma], [papa’], [nonna]. </blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
Alla sua età la maggior parte dei bambini sa produrre qualche centinaia di parole diverse, e sa combinare queste parole in brevi enunciati. Ad esempio Chiara, all’età di due anni, dice alla zia che le mostra un libro: [wetto noe’unlibope’bambini], questo non è un libro per bambini. La zia chiede: e tu come fai a saperlo? Chiara replica [pecche’ io cio’ latiligentsadinonno... nonna... papa’emamma], perché io ci ho l’intelligenza di nonno, nonna, papà e mamma. Micol (Lichtner, 1999), a 1 anno e 9 mesi, produce enunciati del tipo Canchetto (Francesco) ha rotto una cosa, sedi per terra e gioca, messo da sola, ammacci è bona (un’espressione romanesca, ammazza è bona). </blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
I genitori di Ruggero sono preoccupati. Non sanno che cosa aspettarsi, si chiedono se il bambino recupererà in fretta il suo ritardo linguistico, o se rimarrà sempre un pò più indietro degli altri. Sentono dirsi dal pediatra che Ruggero sicuramente parlerà a tre anni e che tutto procederà poi normalmente. </blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
<h4>
C’è qualche “<u>sintomo</u>” che potrebbe far capire a un genitore se il proprio bambino recupererà prontamente il ritardo linguistico? </h4>
</blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
Esaminiamo i dati delle ricerche su questo argomento.<br />
<b><br /></b>
<br />
<h3>
<b>Caratteristiche del ritardo linguistico prima dei tre anni. </b></h3>
<br />
La percentuale di bambini con un forte ritardo linguistico a due anni oscilla tra il 9% e il 17% (Rescorla, 1989), con una prevalenza di maschi rispetto alle femmine. </blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
<b>I bambini che parlano tardi vengono in genere identificati con questo criterio: </b>producono meno di 10 parole diverse (nella fascia di età 18-23 mesi) o producono meno di 50 parole diverse e nessuna combinazione di almeno due parole (nella fascia di età di 24-34 mesi). </blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
L’ampiezza del lessico di produzione viene in genere stabilita attraverso un questionario fornito ai genitori (Caselli & Casadio, 1995), ma viene poi riesaminata attraverso osservazioni dirette. E’ importante escludere che ci siano fattori cognitivi, percettivi, neurologici, alla base del ritardo linguistico. Questo viene in genere appurato somministrando un test di efficienza intellettiva (ad esempio, le “scale Bailey” che valutano lo sviluppo senso motorio), compiendo un esame audiologico e neurologico, ed escludendo che il bambino abbia avuto frequenti episodi di otite purulenta, che potrebbero aver determinato occasionali perdite parziali di udito. </blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
La perdita, anche parziale, di udito potrebbe infatti essere una causa di ritardo linguistico. E’ anche importante stabilire se il bambino abbia una comprensione lessicale buona, utilizzando ancora una volta un questionario per i genitori oppure qualche semplice test di conoscenza lessicale.<br />
Vengono definiti “bambini che parlano tardi” (late talkers, [leittokes]) i soggetti che hanno un normale sviluppo intellettivo e socio-affettivo, e che non hanno alcun apparente danno neurologico. </blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
<b>Una comune caratteristica dei bambini che parlano tardi è un forte ritardo fonologico che si accompagna al ritardo nella produzione lessicale. </b></blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
Thal, Oroz e McCaw (1995) hanno esaminato la lallazione di 7 bambini (età 18-33 mesi) con un forte ritardo linguistico in una sessione di gioco libero con la mamma. Li hanno confrontati con un gruppo di bambini o della stessa età o più giovani, analizzando i diversi tipi di consonanti prodotte nelle vocalizzazioni non comprensibili, in cui non era riconoscibile alcuna parola. Sono emerse alcune importanti differenze. </blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
Il repertorio di consonanti presente nei bambini che parlano tardi è molto ristretto, essendo prevalentemente costituito da nasali labiali e alveolari (/m/, /n/) e aspirate (/h/). Il repertorio di consonanti presente nel gruppo di bambini più giovani (12-18 mesi) è decisamente più ampio: oltre alle nasali e alle semiconsonanti include occlusive labiali (/p/, /b/), alveolari (/t/, /d/) e velari (/k/, /g/). </blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
Il repertorio di consonanti presente nel gruppo di bambini della stessa età (18-33 mesi) include nasali labiali e alveolari , occlusive labiali, alveolari e velari, alcune consonanti fricative e affricate, aspirate, glottidali e semiconsonanti. Dunque i late talkers hanno un ritardo fonologico che si evidenzia anche nell’attività di lallazione, e non solo quando osserviamo i loro tentativi di produrre parole.<br />
<b><br />Come evolve il ritardo linguistico tra i due e i tre anni</b><br />
Molti bambini che a due anni hanno una produzione fonologica e lessicale immatura, tipica di soggetti più piccoli, intorno ai tre anni sembrano aver recuperato il ritardo: hanno un lessico piuttosto ampio, molti dei loro enunciati sono comprensibili, e iniziano a combinare parole. Questi bambini sono definiti in inglese con una graziosa espressione, late bloomers ([leitblumes]), bambini che sbocciano tardi. </blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
Roberts, Rescorla, e collaboratori (1998) hanno osservato a 3 anni un gruppo di bambini che erano stati identificati per il loro ritardo linguistico tra i 24 e 31 mesi di età. Rivedendoli a 3 anni, circa la metà dei soggetti può considerarsi late bloomers: produce un numero di enunciati comprensibili equivalente a quello di un gruppo di controllo (19 bambini di 3 anni, con sviluppo linguistico tipico), anche se la loro produzione fonologica è ancora più indietro rispetto al gruppo di controllo. Anche le frasi sono più brevi e meno complesse sintatticamente rispetto al gruppo di controllo. </blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
Altri studi permettono di individuare le caratteristiche del <b>ritardo linguistico</b> che sono maggiormente predittive dello sviluppo linguistico successivo. </blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
Per un bambino che a due anni produce pochissime parole (nell’ordine della decina), la probabilità di avere un rapido progresso a livello lessicale dipende dal suo livello di sviluppo fonologico, che può essere indicato dai diversi tipi di consonanti che sa utilizzare. </blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
La probabilità di recuperare a livello di sviluppo sintattico entro i tre anni non può invece essere predetta né dallo sviluppo fonologico né da quello lessicale, ma soltanto dall’età di comparsa delle prime combinazioni di parole (Mirak & Rescorla, 1998). </blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
I bambinI che intorno ai 31 mesi non producono alcun enunciato con una combinazione di almeno due parole hanno un’alta probabilità di mantenere il ritardo nello sviluppo sintattico anche a 3 anni.</blockquote>
<br />
<a href="http://www.milanologopedista.it/" target="_blank">RITARDO DEL LINGUAGGIO NEI BAMBINI - CENTRO SPECIALISTICO </a><br />
<br />
<blockquote class="tr_bq">
a cura di Margherita Orsolini, Università La Sapienza, Roma<br />
<h3>
http://www.infantiae.org/orsolini050911.asp</h3>
</blockquote>
Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1681441286048085479.post-81143538855538600722016-05-09T01:26:00.002-07:002020-11-08T08:34:44.991-08:00I BAMBINI E L'ACQUISIZIONE DEL LINGUAGGIO : RITARDO DEL LINGUAGGIO<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<h2 style="text-align: center;">
<span style="color: #38761d;">Bambini e l'apprendimento del linguaggio</span></h2>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://4.bp.blogspot.com/-KVIVUBpVXGw/VzBKAB-sHxI/AAAAAAAAPP0/kV0oNo0Po1YaaEHWdbjWzB4VNKGHiVVAgCLcB/s1600/IMG-20160416-WA0008.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="133" src="https://4.bp.blogspot.com/-KVIVUBpVXGw/VzBKAB-sHxI/AAAAAAAAPP0/kV0oNo0Po1YaaEHWdbjWzB4VNKGHiVVAgCLcB/s200/IMG-20160416-WA0008.jpg" width="200" /></a></div>
<b>Si dice, per definizione, che un bambino ha problemi di linguaggio quando per una qualunque ragione, egli presenti un ritardo significativo nell’espressione e/o comprensione linguistica rispetto ai bambini di pari età.</b><br />
<a name='more'></a><br />
<blockquote class="tr_bq">
<br />
E’ comunque un’impresa piuttosto complicata distinguere la normalità dalla patologia nei primi anni di vita in quanto, sia l’età in cui il singolo bambino inizia a parlare, sia la velocità di <b>acquisizione del linguaggio</b>, sono molto variabili.<br />
Malgrado ciò, esistono strumenti in grado di dire se le capacità di un certo bambino sono tipiche della sua età oppure no, tenendo sempre a mente che si può saper parlare senza saper comunicare e si può saper comunicare senza saper parlare. </blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
“A diciotto mesi, un bambino su quattro non è ancora in grado di pronunciare quelle 20 diverse parole che gli standard internazionali hanno individuato come “soglia minima” al di sotto della quale si può diagnosticare un ritardo nel linguaggio. E la percentuale sale se si considerano soltanto i maschi, dei quali si conosce da sempre una maggiore precocità motoria e una “pigrizia” nell’esprimersi”. </blockquote>
<h2 style="text-align: center;">
<u>
Lo sviluppo del linguaggio nei bambini.</u></h2>
<blockquote class="tr_bq">
<b><u>Lo <a href="http://www.centroamamente.it/" target="_blank">sviluppo del linguaggio</a> è fortemente influenzato, oltre che da fattori innati ed organici, anche da fattori ambientali e dalle stimolazioni che si ricevono all’interno dello specifico contesto evolutivo.</u></b> </blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
Si sostiene, infatti, che la responsabilità delle sempre più diffuse difficoltà linguistiche, siano attribuibili alla visione della televisione fin da piccolissimi, allo stress quotidiano, alla mancanza di tempo per la lettura di fiabe e il numero sempre maggiore dei figli unici. </blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
E’ ipotizzabile che il modo con cui un bambino ha evoluto il suo primo linguaggio possa avere profonde ripercussioni sul suo sviluppo futuro, sia a livello cognitivo, sia nell’evoluzione di sentimenti di fiducia nelle proprie capacità e nella propria abilità di comunicare con gli altri. </blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
<h3>
<b>Che cosa si può fare e che cosa evitare quindi per promuovere l’acquisizione di buone competenze linguistiche? </b></h3>
</blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
<u>Lasciare parlare il piccolo senza interromperlo anche se sbaglia, ascoltandolo con attenzione, favorire i suoi gesti, ripetere correttamente le parole senza pretendere che lo faccia anche lui, parlare e comunicare a lungo con il proprio bambino, in particolare dopo i 3 anni, leggere racconti coinvolgendolo attivamente nel dialogo, ponendogli domande, spronandolo. </u></blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
<b>Da evitare invece la presa in giro o, peggio, l’abitudine di far finta di non aver sentito</b> se la parola è stata pronunciata in modo approssimativo, impedendo così l’acquisizione di determinate e fondamentali abilità comunicative. </blockquote>
<a href="http://www.milanologopedista.it/" target="_blank">RITARDO DEL LINGUAGGIO</a><br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<blockquote class="tr_bq">
Fonte: Dottoressa Valeria Pacchioni</blockquote>
<br />
<br />
<br />
<span style="font-size: x-small;">Keywords: bambini, diagnosi, Disturbi, infanzia, logopedia, logopedia infantile, logopedista per bambini, milano ritardo del linguaggio, mio figlio non parla, parla male, logopedia milano , </span> <a href="http://centrologopediamilano.blogspot.com/" target="_blank">specialisti logopedia milano</a><br />
<br />Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1681441286048085479.post-44421231684654982092016-05-02T02:12:00.003-07:002020-11-08T08:36:07.606-08:00LA LOGOPEDISTA NELLE LABIOPALATOSCHISI <blockquote class="tr_bq">
<h2 style="text-align: center;">
<b><span style="color: #38761d;">LA LOGOPEDISTA NELLE LABIOPALATOSCHISI</span></b></h2>
</blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
La <b>palatoschisi è una malformazione del palato</b>, che si presenta come una fenditura più o meno estesa della parte anteriore del palato duro. Qualora la <br />
<a name='more'></a>fenditura prosegua coinvolgendo anche il labbro superiore (cheiloschisi) si parla dicheilognatopalatoschisi o <b>labiopalatoschisi</b>. </blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
La Labiopalatoschisi è possibile diagnosticarla giá nella vita uterina attraverso le prime ecografie.<br />
La labiopalatoschisi coinvolge numerose strutture anatomiche con compromissione delle molteplici funzioni a cui queste strutture fisiologicamente partecipano:la suzione,la deglutizione, la ventilazione dell’orecchio medio, la fonazione. </blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
<b>Compito del logopedista è quindi migliorare la funzionalità di tali strutture compromesse.</b> </blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
I progressi della chirurgia plastica permettono in molti casi di rendere meno complesso il compito del logopedista che si trova dinanzi un quadro più semplice da rieducare.<br />
La chiusura precoce del palato è molto importante per favorire nel bambino un migliore equilibrio mio funzionale a livello della cavità orale, necessario nel momento in cui inizia ad emettere i vari fonemi e in seguito le prime paroline e ridurre l’instaurarsi di abitudini viziate legate alla sfera orale (relative alla suzione, deglutizione, masticazione e respirazione) che potrebbero ulteriormente aggravare il deficit di tipo ortodontico e conseguentemente fonetico. </blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
<b>L’intervento logopedico nella rieducazione dei soggetti con labiopalatoschisi inizia praticamente dalla nascita attraverso protocolli specifici o indicazioni ben precise ai genitori, infatti i primi logopedisti di un bimbo sono appunto i suoi genitori.</b><br />
Finita l’opera del chirurgo il logopedista ha il compito di esaminare la situazione anatomo-funzionale, valutare la capacità respiratoria , il timbro della voce, l’articolazione dei fonemi.<br />
Le prime fasi dell’apprendimento linguistico (8-12 mesi) rappresentano una tappa importante. In questa fase vengono consigliati i primi esercizi mio funzionali, che hanno lo scopo di esercitare la motilita’ del velo, della lingua, delle labbra e gli esercizi per la coordinazione pneumofonica . </blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
In seguito, con l’ insorgere dello stadio verbale , dai 18 mesi in poi, gradualmente si avvia la rieducazione logopedica con l’inserimento della correzione degli aspetti articolatori, con esercizi mirati per la motilità del velo, la correzione delle fonemi alterati e la ricerca di una buona qualità vocale.<br />
Dai 36 mesi in poi è possibile valutare meglio , <b>tramite uso di test, il linguaggio del bambino in modo da delineare un quadro più chiaro </b>e poter stabilire così , lì dove necessario, un piano riabilitativo personalizzato.<br />
Il percorso logopedico è naturalmente affiancato da quello chirurgico e ortodontico. Importante è inoltre la collaborazione dei genitori.</blockquote>
<br />
<blockquote class="tr_bq">
<a href="http://www.milanologopedista.it/" target="_blank">Centro Specialistico Logopedico Milano</a></blockquote><p><a href="http://www.centropsicologicomilano.it/logopedia">www.centropsicologicomilano.it/logopedia</a> </p>
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<blockquote class="tr_bq">
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Fonte: http://www.infolabiopalatoschisi.it/</blockquote>
Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1681441286048085479.post-65233156709745785622016-04-07T08:21:00.001-07:002022-11-30T01:11:40.739-08:00SVILUPPO DEL LINGUAGGIO LE VARIE FASI ED ETÀ<h1 style="text-align: center;"><span style="color: #38761d;">LOGOPEDIA INFANTILE</span></h1>
<h2 style="text-align: center;">
<span style="background-color: white;"><span style="color: #38761d;">Le fasi dello sviluppo del linguaggio nei bambini</span></span></h2>
<blockquote class="tr_bq">
Nel bambino normale <b><a href="https://www.centropsicologicomilano.it/logopedia" target="_blank">l'acquisizione del linguaggio</a></b> si sviluppa secondo tappe regolari, sulle quali tanto la letteratura quanto l'esperienza pratica concordano abbondantemente.<br />
<a name='more'></a></blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
Si deve tuttavia tener presente che:<br />
- il ritmo della progressione varia considerevolmente da un bambino all'altro;<br />
- qualunque acquisizione in uno dei settori del sistema linguistico (fonologia, morfologia, sintassi, semantica e pragmatica) è strettamente correlata ad acquisizioni negli altri settori;<br />
- lo sviluppo verbale del bambino va collocato nel contesto generale del suo sviluppo senso-motorio, cognitivo, relazionale, emotivo-affettivo.<br />
Ora verrà fatta una suddivisione dello <b>sviluppo del linguaggio</b> in tre periodi cronologici, i cui tempi tuttavia, per le notevoli variabilità individuali nel ritmo di progressione, devono essere considerate in modo piuttosto elastico.<br />
<h3>
<span style="background-color: #93c47d;"><b>- Prima tappa- Linguaggio Dalla nascita al 7°-8° mese</b></span></h3>
Durante questo periodo è possibile distinguere alcuni particolari comportamenti vocali.<br />
<br />
- <b>Pianti-grida</b><br />
I pianti all'inizio compaiono come manifestazioni riflesse dei cambiamenti fisiologici interni dipendenti dal grido della nascita, che ne costituirebbe la struttura più antica. Il grido della nascita è la manifestazione di un riflesso fisiologico e, verosimilmente, esprime il disagio che il bambino sperimenta dovendo respirare autonomamente. Drurante le prime settimane, i pianti sono la sola manifestazione vocale osservabile. In gran parte indifferenziati, sono in rapporto con stati di malessere e di sofferenza e non è possibile stabilire una tipologia precisa in rapporto alla causa che li ha generati.<br />
Gradatamente il pianto comincia ad assumere una funzione più specifica di segnale di diversi bisogni primari (nutrizione, calore, ecc.) (Cianchetti, Sannio Fancello, 1997 </blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
<b>- Il vocalizzo</b><br />
Verso il 2° mese, dal pianto si distinguono chiaramente le emissioni modulate, produzioni vocali che assomigliano a un cinguettio o al tubare (cooing sound) di un piccione, e suoni paravocalici che costituiscono il primo stadio del vocalizzo. Il cooing sound differisce dal pianto poiché la lingua assume una posizione che consente la modulazione del suono, ed è correlato alla diminuzione del pianto e all'aumento della percezione uditiva. Le emissioni modulate, che assumono il significato di coinvolgere l'interlocutore in un reciproco scambio di vocalizzi, sono considerabili fenomeni di relazione, ma non un vero e proprio linguaggio. </blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
Parecchi studi concordano sull'importanza degli scambi vocali tra madre e figlio nel determinare la comparsa e la quantità dei suoni modulati. In questo primo periodo le produzioni sembrano nascere accidentalmente e contengono una grande varietà di suoni, di cui una parte è senza rapporto con i fonemi di una qualunque lingua, quali chiocchiolii, schiocchi, gracidio. </blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
Il secondo stadio è invece il vocalizzo (babbling) propriamente detto. </blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
<b><u>Dopo il 3°</u> mese i bambini emettono numerose vocalizzazioni</b>, che esprimono benessere e disagio e che diventano più espressive e si differenziano per intensità e qualità. A 5 mesi la maggior parte dei bambini normali sa vocalizzare in maniera differenziata con abilità. In questo periodo un numero crescente di produzioni si assimilano sempre più agli elementi della lingua, quindi sono influenzate da quello che il bambino sente e imita. Sebbene la spinta a vocalizzare sia probabilmente innata, la vocalizzazione stessa è intensificata e sostenuta dall'ambiente circostante. </blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
- <b>La lallazione</b><br />
Le lallazioni non costituiscono ancora dei veri e propri morfemi, ma sono semplici iterazioni di uno stesso suono che diventano gioco vocale divertente. Il bambino ascolta la propria voce ed è apparentemente in grado di controllare i propri sforzi: è la fase della selezione fonemica, che viene notevolmente influenzata dal linguaggio degli adulti. Intorno al 6° mese compaiono, inoltre, i balbettamenti intenzionali rivolti alle persone che interagiscono con il bambino: in questo periodo egli non ha ancora scoperto il contenuto e la funzione semantica dei suoni che emette, ma le sue espressioni non sono più così casuali ed egli appare capace di un certo grado di intenzionalità. </blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
La lallazione segna la fine del periodo in cui il bambino utilizza il proprio patrimonio fonemico senza però né l'intenzione né la consapevolezza di parlare. </blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
<h3>
<span style="background-color: #93c47d;">- <b>Seconda tappa- Linguaggio dall'8°-9 mese al 18°-24° mese </b></span></h3>
</blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
- L'imitazione dei suoni<br />
Il comportamento imitativo compare verso l'8°-9° mese, anche se alcuni non escludono manifestazioni di forme fonetiche imitative più rudimentali in età precedente. La stimolazione ambientale ha la funzione di rinforzo nei confronti dei comportamenti verbali che si presentano spontaneamente.<br />
- Morfemi intenzionali </blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
<b>Verso l'8°-10° mese compaiono i primi veri morfemi</b>, che si differenziano dai balbettamenti precedenti proprio perché dotati di significato. Il bambino si rende conto che esiste un legame tra suono e oggetto e che alcune espressioni vocali possono essere utilizzate per indicare ed ottenere qualcosa. All'inizio uno stesso morfema potrà avere diverse utilizzazioni. Gradatamente il comportamento del bambino diventa sempre più intenzionale e segnala la sua volontà. </blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
<br />
<ul>
<li>- <b>Ecolalia</b></li>
</ul>
<br />
Ha inizio verso l'8°-9° mese con ripetizione dei primi morfemi e spesso si protrae a lungo. In questo periodo il morfema, una volta emesso, funzionerebbe da stimolo spingendo alla ripetizione, con un processo circolare tipo feedback. Viene, pertanto, assegnato all'ecolalia il ruolo di esercizio preparatorio. L'ecolalia continua fino a confondersi con lo stadio successivo in cui cominciano ad apparire le prime parole. </blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
<br />
<ul>
<li>- <b>La parola-frase (olofrase)</b></li>
</ul>
<br />
<b><u>Intorno ai 12 mesi </u></b>il bambino non solo si appropria di qualche parola ma ne coglie il valore semantico e inizia a utilizzarla per indicare azioni ed esprimere significati complessi. Ben presto, cioè, il bambino comincia ad utilizzare con diversa intonazione queste parole isolate al posto di intere proposizioni per nominare un oggetto o una persona, per indicare un'azione, per esprimere una dichiarazione, una richiesta o un'esclamazione. Sebbene formalmente la frase non esista se non quando è formata da almeno due parole, si è concordi nel ritenere che l'enunciato di un solo termine possa avere lo stesso significato di una frase completa.. da qui deriva, per indicarlo, l'espressione di parola-frase o quella di olofrase o di enunciato olofrastico. Il suo significato, però, è determinato non solo dalla parola, ma anche dal contesto e dall'intonazione che suggeriscono gli elementi che mancano e il senso. Così la semplice parola "mamma" potrà significare "voglio la mamma", "mamma dai", oppure, se pronunciata piangendo, "mamma aiutami, sto male". Il bambino pertanto utilizza una stessa forma verbale per significare diverse azioni/situazioni. La maturazione successiva condurrà gradatamente a discriminazioni più precise. </blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
Quando il bambino pronuncia le prime parole, le sue capacità di articolazione sono molto limitate, ma continueranno a svilupparsi permettendo una comunicazione più soddisfacente e condizionando in una certa misura l'arricchimento del vocabolario.<br />
L'acquisizione del lessico è un processo complesso che impegna il bambino per molti anni non solo sul piano linguistico ma anche su quello cognitivo e interazionale.<br />
<b><br /></b>
<b>Il bambino tra i 12 e i 16 mesi possiede un vocabolario limitato</b>, anche perché spesso si esprime attraverso i gesti con cui indica gli oggetti che intende denominare. In questa fase si nota una grande variabilità individuale e una discrepanza tra comprensione e produzione. La comprensione risulta sempre maggiore rispetto alla produzione e non c'è proporzione diretta tra numero di parole comprese e prodotte. Il primo vocabolario del bambino è costituito prevalentemente da nomi di persona e di oggetti familiari e dai versi degli animali. I predicati e i funtori sono invece praticamente assenti.<br />
<b><br /></b>
<b>Tra i 16 e i 19 mesi i verbi diventano più numerosi e compaiono gli aggettivi</b>. Tra i 19 e i 24 mesi il vocabolario subisce un incremento molto marcato con notevoli ed evidenti differenze individuali. Rispetto al periodo precedente aumentano gli aggettivi, i verbi e i funtori e compaiono diverse categorie nominali (es. parti del corpo, nomi di luoghi e ambienti, ecc.). iniziano inoltre ad apparire le frasi. </blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
- <b>Terza tappa- Dai 18 mesi al 6° anno</b><br />
Intorno alla metà del 2° anno il bambino comincia a costruire frasi semplici di due elementi, che sono versioni abbreviate di proposizioni adulte (es. "via babbo", "dai pappa").<br />
A esse si applica l'espressione "stile telegrafico" perché presentano un'analogia con i telegrammi in cui certe parole vengono omesse perché ritenute non indispensabili alla comprensione del messaggio. Gli elementi omessi appartengono alla categoria "funzionale", sono cioè i cosiddetti funtori (inflessioni, verbi ausiliari, verbi copulativi, articoli, pronomi, preposizioni, congiunzioni, avverbi); le parole utilizzate appartengono invece alla categoria lessicale: sostantivi, verbi, aggettivi.<br />
Le omissioni e gli enunciati interrotti sono tipici delle prime costruzioni del bambino. Hanno lo scopo di trasmettere un certo messaggio e questo è dimostrato dalla regolarità sistematica dell'ordine delle parole e dal contesto in cui le stesse vengono pronunciate. Gli enunciati telegrafici esprimono alcune relazioni semantiche quali l'identificazione, la negazione, la ripetizione, l'inesistenza, l'ubicazione, il possesso, l'attributo, la domanda, l'agente-ubicazione, l'azione oggetto, l'azione destinatario, l'azione strumento.<br />
<b><br /></b>
<b>Dopo i 18-24 mesi gli enunciati diventano più lunghi</b> e complessi e non sono semplici gruppi di parole poste l'una accanto all'altra, bensì comincia a esservi un'organizzazione dell'enunciato secondo i principi grammaticale. Cominciano a comparire i primi funtori, il cui ritmo di acquisizione è variabile, mentre l'ordine di acquisizione è fondamentalmente costante.<br />
È difficile valutare il livello di sviluppo grammaticale di un bambino basandosi soltanto sull'età cronologica. Dal punto di vista quantitativo un indice globale dello sviluppo grammaticale è dato dalla crescita della lunghezza media dell'enunciato.<br />
Le frasi ben costruite possono comportare diversi tipi di combinazione degli elementi.<br />
La frase più semplice è ridotta a due parole: soggetto e vero. L'introduzione dei complementi conduce a strutture differenti che variano in complessità. Si passa sa vari tipi di enunciati minimi a vari tipi di espansione.<br />
<br />
Una tappa più avanzata della costruzione di frasi semplici ben strutturate è la combinazione di frasi elementari. In tale processo la complessità è data sia dal numero di elementi da coordinare che dall'uso di termini relazionali appropriati (congiunzioni, pronomi) che implicano complicazioni anche per gli aspetti logici. Le difficoltà, inoltre, sono legate alle forme verbali e al loro accordo (uso dei tempi, introduzione del congiuntivo, ecc.). queste difficoltà all'inizio possono causare l'omissione del funtore che dovrebbe mettere in relazione le parole.<br />
<br />
Alcune frasi possono essere congiunte sia da una semplice relazione di coordinazione, sia da una relazione di dipendenza (o di subordinazione). Tra le forme più semplici figurano le coordinazioni con la congiunzione "e".<br />
L'evoluzione della sintassi è, dunque, lenta e diversificata e ciascuna conquista è influenzata da una molteplicità di fattori sia cognitivi e sociali, sia fonologici, semantici e pragmatici.<br />
Il bambino passa gradatamente da uno stile telegrafico all'uso di frasi di tipo adulto, complete e complesse, con padronanza sia delle regole della grammatica che di quelle del discorso. </blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
<h4>
<b>- Vi sono 4 fasi di sviluppo del linguaggio nell'arco di tempo tra i 19 e i 38 mesi:</b> </h4>
</blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
- <b>fase presintattica, 19-26 mesi,</b> gli enunciati sono in misura prevalente: parole singole in successione; in questa fase come nella successiva, una consistente proporzione di enunciati telegrafici, che esprimono una varietà di relazioni semantiche, sono anche privi di verbo (es. pappa più). Si notano pochi enunciati semplici nucleari (frasi richiestive e imperative), in cui vengono generalmente omessi sia alcuni degli argomenti che i morfemi liberi (articoli, pronomi clitici e preposizioni, es. bimbo dà). Compaiono tuttavia esempi di concordanza tra nomi ed aggettivi.<br />
<br />
- <b>fase sintattica primitiva, 20-29 mesi,</b> è caratterizzata da una consistente diminuzione delle parole singole in successione, da un graduale ma altrettanto consistente aumento degli enunciati nucleari semplici, spesso ancora incompleti, e dalla comparsa di frasi complesse incomplete (es. bimbo prende cucchiaio mangia minestra), in cui vengono cioè frequentemente omessi non solo i connettivi interfrasali, ma anche altri morfemi liberi come articoli e preposizioni, che tuttavia cominciano a comparire in misura via via più consistente.<br />
<b><br /></b>
<b>- fase di completamento della frase nucleare, 24-33 mesi</b>, si registrano numerosi cambiamenti in senso quantitativo e qualitativo: quelle definite parole singole in successione scompaiono quasi del tutto e diminuiscono significativamente le produzioni di enunciati privi di verbo; prevalgono ancora sugli altri tipi di frase le nucleari, prodotte ora con morfemi liberi, e le frasi ampliate con espansione del nucleo (es. il bambino mangio con il cucchiaio). Le frasi complesse aumentano e si diversificano per tipologia: coordinate, subordinate e inserite implicite, con la comparsa anche di frasi inserite esplicite. Una parte significativa delle frasi complesse è prodotta in forma completa (es. il bambino prende il cucchiaio e mangia la minestra).<br />
<b><br /></b>
<b>- fase di consolidamento e generalizzazione delle regole in strutture combinatorie complesse, 27-38 mesi</b>, è caratterizzata dal fatto che anche le frasi complesse diventano per la maggior parte complete da un punto di vista morfologico così come produttivi divengono diversi funtoti richiesti; compaiono altresì connettivi interfrasali di tipo temporale e causale quali: dopo, allora, invece, perché, sennò, anche, però, utilizzati in modo piuttosto stabile all'interno di frasi coordinate e subordinate. Sono prodotte infine anche le frasi relative (es. ma io ho visto Mario che correva).<br />
<br />
<br />
<b><u>La maggior parte dei bambini sui 5-6 anni ha acquisito tutti i fondamentali elementi del linguaggio</u></b>: sa strutturare bene le frasi, incluse le relative, le passive e le interrogative, usando in modo sufficientemente corretto le fondamentali regole grammaticali e sintattiche. Ovviamente continuerà in età scolare ad arricchire il suo vocabolario, ad apprendere meglio le regole grammaticali e sintattiche, a sviluppare la funzione pragmatica e a potenziare il linguaggio come strumento di pensiero.</blockquote>
<a href="http://www.milanologopedista.it/" target="_blank"><b>Centro Logopedico per disturbi del Linguaggio. Milano </b></a><br />
<b><a href="http://www.milanologopedista.it/" target="_blank">www.milanologopedista.it</a> </b><div><b><a href="https://www.centropsicologicomilano.it/logopedia">https://www.centropsicologicomilano.it/logopedia</a><br /></b>
<b><br /></b>
<b><br /></b>
<b><br /></b>
<b><br /></b>
<b><br /></b>
<br />
<blockquote class="tr_bq">
SVILUPPO DEL LINGUAGGIO LE VARIE FASI<br />
<br />
Fonte:Chade, Il linguaggio del bambino, lo sviluppo, le difficoltà, gli interventi.<br />
Dottoressa Scolaro Caterina http://www.cognitivescience.altervista.org/portale/?q=node/10</blockquote>
<div style="text-align: center;">
<h3>
</h3>
</div>
</div>Unknownnoreply@blogger.comMilano, Italia45.4654219 9.1859243000000145.2872319 8.86320080000001 45.6436119 9.508647800000011tag:blogger.com,1999:blog-1681441286048085479.post-31527311869984422552016-04-06T01:57:00.000-07:002019-02-17T08:48:33.985-08:00QUANDO I BAMBINI TARDANO A PARLARE: COSA FARE<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://2.bp.blogspot.com/-c5mjLQgYC6Q/VwTN0oDr-KI/AAAAAAAAO_s/Xd62IGMBGG87wTNdBETSNXwcgeawwx5BQ/s1600/dalla-legge-sui-dsa-ad-una-nuova-didattica-l-m-6o6v-1.jpeg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="Difficoltà di linguaggio Logopedia Milano" border="0" height="200" src="https://2.bp.blogspot.com/-c5mjLQgYC6Q/VwTN0oDr-KI/AAAAAAAAO_s/Xd62IGMBGG87wTNdBETSNXwcgeawwx5BQ/s200/dalla-legge-sui-dsa-ad-una-nuova-didattica-l-m-6o6v-1.jpeg" title="Centro Disturbi del linguaggio" width="162" /></a></div>
<br />
<blockquote class="tr_bq">
<h2>
<b><span style="color: #38761d;">COSA FARE SE A TRE ANNI TUO FIGLIO ANCORA NON PARLA</span></b></h2>
</blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
Quando i bambini tardano a parlare</blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
<b>I disturbi del linguaggio, soprattutto nei bambini, possono andare da un difetto di pronuncia a un ritardo nell'apprendimento della lingua e, generalmente, i primi sintomi sono avvertibili abbastanza presto.</b> </blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
Il bambino ha difficoltà a pronunciare le parole, utilizza un vocabolario eccessivamente povero e non compone le frasi in maniera razionale.<br />
<br />
Nella maggior parte dei casi tali <b>disturbi</b> vengono corretti grazie a un <b>logopedista</b> ortofonista ma anche grazie all'amore e all'incoraggiamento dei genitori. <b><u>Tra i più</u></b><br />
<a name='more'></a><b><u>comuni vi sono la balbuzie, la dislessia e i cosiddetti disturbi specifici del linguaggio, vediamo insieme come si possono correggere.</u></b><br />
<b><u>Molti disturbi del linguaggio nei bambini si manifestano intorno ai tre anni</u></b> ma, in tanti casi, le difficoltà vengono riassorbite fino a scomparire tra i cinque e i sei anni. Le reazioni di un genitore possono essere diverse, anche perché non è sempre chiaro se il bambino è semplicemente distratto e svogliato o se invece si trova in una situazione di difficoltà.<br />
<br />
Secondo alcuni esperti deve essere la gravità del disturbo il principale fattore che induca i genitori a <b>rivolgersi a uno specialista</b> o invece a aspettare che il piccolo da solo trovi gli strumenti per superare un momento di difficoltà passeggero Nel caso il medico di cui si ha fiducia non reputasse necessaria la visita specialistica, i genitori possono attuare una serie di strategie educative per stimolare l'apprendimento linguistico: non parlare al bambino troppo in fretta, insegnargli alcune parole nuove, raccontargli delle storie avendo cura di non rimproverarlo quando si mostra maldestro.<br />
<br />
<b>Tra i tre e i cinque anni può comparire il disturbo della balbuzie</b>, legato al fatto che il bambino pensa più velocemente di quanto non parli, per cui accade che non trovi abbastanza in fretta le parole adatte all'idea che vuole esprimere. In molti casi i bambini smettono di balbettare da soli; se il disturbo persiste può essere legato a problemi emotivi e affettivi, ma è bene tenere presente che si tratta di un disturbo che può essere ereditario. In casi cronici è bene consultare uno psicologo e un logopedista.<br />
La dislessia compare un po' più tardi, vale a dire nel momento in cui si impara a leggere. Il disturbo si manifesta attraverso una confusione dei suoni P e B e di lettere che graficamente si somigliano come M e N. Anche in questo caso, la rieducazione attraverso un logopedista, d'intesa con insegnanti preparati, visto che il bambino è in età scolare, è fondamentale.<br />
Su tutto, è fondamentale che gli affetti, la famiglia, mostri un ottimo grado di pazienza.<br />
Correggere i disturbi del linguaggio può richiedere tempi diversi, il bambino può sentirsi impaziente e stanco: i genitori devono continuare a parlargli, ad aiutarlo con piccoli esercizi, a dimostrare il loro affetto e la comprensione degli sforzi che sta sostenendo.<br />
<br />
<a href="http://www.centroamamente.it/" target="_blank">Centro Psicologico e Logopedico Accreditato Amamente</a> </blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
<br />
<a href="http://www.psicologadeibambini.it/" target="_blank">Psicologa per L'Infanzia e l'adolescenza </a></blockquote>
<a href="http://www.milanologopedista.it/" target="_blank">Centro di Logopedia Accreditato Dsa Milano </a><br />
<br />
<br />
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<br />
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<blockquote class="tr_bq">
<a href="http://esseresani.pianetadonna.it/come-correggere-i-disturbi-del-linguaggio-189638.html#steps_4" target="_blank">http://esseresani.pianetadonna.it/come-correggere-i-disturbi-del-linguaggio-189638.html#steps_4</a></blockquote>
Unknownnoreply@blogger.comVia Castel Morrone, 20129 Milano, Italia45.4700286 9.21471640000004345.4644611 9.2046314000000429 45.4755961 9.2248014000000431tag:blogger.com,1999:blog-1681441286048085479.post-80976226582343160042016-04-05T06:20:00.002-07:002020-11-08T08:40:31.319-08:00TRATTAMENTO - CONSULENZA: CENTRO PSICOLOGIA E LOGOPEDIA PER INFANZIA E L'ADULTO <div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<blockquote class="tr_bq">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://4.bp.blogspot.com/-NuXeafAkWzI/VdDSFaLuVXI/AAAAAAAAMV4/7Y5YY9Rvh-M1xJ1vY8Z3X9J8W_Gpwlksw/s1600/images-1.jpeg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="Consulenza Diagnosi logopedica Centro di Logopedia Milano" border="0" height="118" src="https://4.bp.blogspot.com/-NuXeafAkWzI/VdDSFaLuVXI/AAAAAAAAMV4/7Y5YY9Rvh-M1xJ1vY8Z3X9J8W_Gpwlksw/s320/images-1.jpeg" title="Centro Di Logopedia per Bambini, adolescenti e Adulti Milano" width="320" /></a></div>
<h2>
<span style="color: #6aa84f;"><b></b></span></h2>
</blockquote>
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<blockquote class="tr_bq">
<h2 style="text-align: center;">
<span style="color: #6aa84f;"><b>CENTRO PSICOLOGICO -LOGOPEDICO ACCREDITATO DSA</b></span></h2>
</blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
<br /></blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
<h3>
<ul>
<li><b><a href="www.centropsicologicomilano.it/logopedia" target="_blank">Consulenza Sostegno psicologico<span style="background-color: #93c47d;"> e logopedico Online </span></a></b></li></ul></h3></blockquote><p> <b> ☎️ Cell.3311842704</b></p><p><b> Mail: centroamamente@gmail.com </b></p>
<blockquote class="tr_bq">
Un primo colloquio psicologico conoscitivo in cui il professionista di riferimento <br />
<a name='more'></a>indagherà le motivazioni che hanno condotto la famiglia, la coppia genitoriale o il genitore a richiedere un incontro. La seduta potrà prevedere l’approfondimento delle seguenti aree: anamnesi neuropsicologica del bambino, storia personale e familiare, primi elementi di valutazione sui sintomi riportati, visione dei quaderni e dei disegni, analisi delle valutazioni precedenti o dei<br />
referti di tipo medico, condivisione con la famiglia delle ipotesi diagnostiche e proposta di approfondimento o di presa in carico.<br />
<b><br /></b>
<br />
<h3>
<ul>
<li><b>Seduta consulenza sostegno alla genitorialità in coppia </b><span style="background-color: #93c47d;"> </span></li>
</ul>
</h3>
</blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
La seduta, condotta da psicoterapeute specializzate, prevede l’ascolto della richiesta genitoriale laddove insorgono tematiche legate alla gestione educativa dei figli, alle scelte di vita o a particolari situazioni o comportamenti dei figli che sono motivo di preoccupazione. I genitori o il genitore riceve un momento di primo ascolto e consulenza, alla quale il Centro fa seguire una proposta personalizzata (sostegno alla<br />
genitorialità, approfondimento valutativo o presa in carico abilitativa).<br />
<br />
<br />
<h3>
<ul>
<li><b style="background-color: #93c47d;">Visita logopedica</b></li>
</ul>
</h3>
La visita prevede un primo inquadramento anamnestico con il singolo/genitore/i genitori al quale segue l’osservazione attiva del linguaggio. Nei bambini è previsto un momento di gioco mirato alla prima verifica dei sintomi riportati in fase di colloquio anamnestico al quale segue breve restituzione ed eventualeproposta di approfondimento specifico e/o presa in carico abilitativa (o riabilitativa).</blockquote>
<br />
<blockquote class="tr_bq">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://3.bp.blogspot.com/-ef9W4JUuhKE/VxkWYeZRAdI/AAAAAAAAPBs/N7diMUYuAjkTrGAmttRRfu5K3vS4W5DQwCLcB/s1600/2016-01-22-21-19-37.png" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="Centro Logopedico Accreditato Dsa Milano" border="0" height="319" src="https://3.bp.blogspot.com/-ef9W4JUuhKE/VxkWYeZRAdI/AAAAAAAAPBs/N7diMUYuAjkTrGAmttRRfu5K3vS4W5DQwCLcB/s320/2016-01-22-21-19-37.png" title="Interventi logopedici" width="320" /></a></div>
<br />
<h3>
<ul>
<li><b>Visita Neuropsichiatrica </b><span style="background-color: #93c47d;"> </span></li>
</ul>
</h3>
</blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
Un incontro che prevede l’osservazione medica degli aspetti neurologici a livello globale nel bambino e nell’adolescente mirata a verificare l’assenza o la presenza di patologie di tipo neurologico, neuropsicologico o neuropsichiatrico (deficit neurologici, psicomotori, ritardo cognitivo, sindromi cognitive, autismo).<br />
<br />
<h3>
<ul>
<li><b>Pacchetto valutazione neuropsicologica </b><span style="background-color: #93c47d;"> </span></li>
</ul>
</h3>
</blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
Percorso di approfondimento clinico mirato alla verifica dei sintomi riportati riguardanti difficoltà emotive, di apprendimento e di comportamento nel bambino, l’adolescente, l’Adulto. Il percorso di approfondimento valutativo prevede una seduta anamnestica con i genitori o l’adulto, 4 ore di approfondimento clinico e testistico individuale, relazione e restituzione.<br />
La Certificazione è valida per la<br />
scuola ai fini della legge 170/2010. </blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
<h3>
<span style="background-color: #93c47d;"><b><br /><ul>
<li><b>Pacchetto Psicoterapia Individuale 10 sedute </b> </li>
</ul>
</b></span></h3>
</blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
Percorso individuale di sostegno psicoterapeutico con approccio integrato individualizzato (cognitivo-comportamentale e psicodinamico).<br />
Pacchetto Abilitazione all’apprendimento o sostegno emotivo nell’infanzia<br />
Percorso di sostegno psicologico mirato al recupero delle difficoltà e al potenziamento delle risorse nelle aree dell’Apprendimento ed Emotive (DSA Disturbi Specifici dell’Apprendimento, ADHD, Disturbi Evolutivi<br />
Specifici Misti, Difficoltà Emotive e Comportamentali); prevede il coinvolgimento attivo della famiglia e della scuola.<br />
<h3>
<span style="background-color: #93c47d;"><b><br /><ul>
<li><b>Pacchetto Trattamento Logopedico 10 sedute</b> </li>
</ul>
</b></span></h3>
</blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
Percorso di trattamento del linguaggio mirato al recupero delle difficoltà nelle aree dell’Apprendimento e del Linguaggio (DSA Disturbi Specifici dell’Apprendimento con DSL, Dislalie, Disfonie, etc); il trattamento rivolto a pazienti in età evolutiva prevede il coinvolgimento attivo della famiglia e della scuola.<br />
<br />
<h3>
<ul>
<li><b>Consulenza scolastica presso l’istituto </b><span style="background-color: #93c47d;"> </span></li>
</ul>
</h3>
</blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
Intervento di consulenza/formazione/mediazione scolastica effettuato da psicologhe scolastiche e mirato all’individuazione di obiettivi di apprendimento, alla stesura del PDP, all’integrazione scolastica. </blockquote>
<b><br /></b>
<br />
<div style="text-align: center;">
<b><span style="font-size: large;">Valutazione, Diagnosi e Trattamento riabilitativo Specializzato </span></b></div>
<div style="text-align: center;">
<b><span style="font-size: large;">per Disturbi del Linguaggio e Dislessia ( Dsa ) nell'adulto. </span></b></div>
<div style="text-align: center;">
<b><br /></b></div>
<blockquote class="tr_bq">
<b>La dott.ssa Anna La Guzza, coordinatrice d’équipe, è disponibile telefonicamente per un primo contatto </b><b>informativo dal lun al ven dalle ore 15.00 alle ore 17.00 al numero 3311842704. </b> </blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
<b>Per fissare un </b><b>appuntamento inviare una mail a centroamamente@gmail.com , verrete presto ricontattati.</b> </blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
<b><br /></b>
<br />
<h3 style="text-align: center;">
<b><b>Grazie per averci scelto.</b> 😊</b></h3>
</blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
<div style="text-align: center;">
<b>Dott.ssa Anna La Guzza</b></div>
</blockquote>
<h3 style="text-align: center;">
<b>Direttrice Centro Amamente </b></h3>
<h3 style="text-align: center;">
<b> </b></h3>
<h3>
<b><a href="https://www.centroamamente.it/" target="_blank">Logopedia e Psicologia a Milano</a></b></h3>
Unknownnoreply@blogger.comCorso Indipendenza, 20129 Milano, Italia45.46823 9.21333770000001145.465446 9.2082952000000109 45.471014 9.218380200000011tag:blogger.com,1999:blog-1681441286048085479.post-66291345096021866862016-04-03T00:17:00.002-07:002022-12-07T00:13:55.700-08:00COME CORREGGERE I DIFETTI DI PRONUNCIA <div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://3.bp.blogspot.com/-6AcCsbY0dCw/W4LXcwM5HuI/AAAAAAAAb3Q/TevprpIpW3cA-_1dNNqg9FLChQPC0QRrgCLcBGAs/s1600/IMG-20180723-WA0002.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="Centro logopedico disturbi del linguaggio a Milano" border="0" data-original-height="312" data-original-width="820" height="121" src="https://3.bp.blogspot.com/-6AcCsbY0dCw/W4LXcwM5HuI/AAAAAAAAb3Q/TevprpIpW3cA-_1dNNqg9FLChQPC0QRrgCLcBGAs/s320/IMG-20180723-WA0002.jpg" title="Correggere difetti di pronuncia" width="320" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<blockquote class="tr_bq">
<h2 style="text-align: center;">
CORREZIONE DIFETTI DI PRONUNCIA.</h2>
</blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
Le <b>imperfezioni fonetiche</b> sono difetti che possono essere corretti tramite la logopedia e che vengono denominati in maniera diversa, a seconda<br />
<a name='more'></a>del tipo di alterazione che la pronuncia subisce. </blockquote>
<br />
<blockquote class="tr_bq">
<b><u>Cappacismo</u></b>, dalla lettera greca κ, è un difetto raro che si riscontra nel bambino nei primi anni di vita. Al posto della c si pronuncia la t: per es., 'casa' diventa 'tasa'. Scompare a poco a poco spontaneamente. </blockquote>
<br />
<blockquote class="tr_bq">
<b><u>Gammacismo</u></b>, dalla lettera greca γ, è un difetto che si osserva, in genere, fino al quarto o al quinto anno di età. Al posto della g il bambino pronuncia la d: 'garofano' diventa 'darofano'. Scompare da solo. </blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
<b>Lambdacismo</b>, dalla lettera greca λ, consiste nella omissione o pronuncia parziale alterata della lettera l. Per es., 'mela' diventa 'mea' o 'meia'. </blockquote>
<br />
<blockquote class="tr_bq">
<b><u>Rotacismo</u></b>, dalla lettera greca ρ, è la mancata o alterata pronuncia della lettera r, la cosiddetta 'r alla francese'. È un suono mouillé e viene denominato anche 'r nobile'. Con questo eufemismo le madri della nobiltà torinese gratificavano le figlie, che dal padre ufficiale francese avevano ereditato tale imperfezione. Questo leggero difetto, di cui molti che ne sono colpiti si preoccupano eccessivamente, si può eliminare totalmente mediante esercizi di impostazione del dorso della lingua contro il palato e il velopendulo. </blockquote>
<br />
<blockquote class="tr_bq">
<b><u>Sigmacismo</u></b>, dalla lettera greca σ-ς, è l'errata o mancata pronuncia del fonema sa, oppure la sostituzione con il suono cia, o con il th inglese; per es: anziché 'Satana', si pronuncia 'Ciatana' o 'Thatana'. Si elimina stringendo con forza i denti tra loro. </blockquote>
<br />
<blockquote class="tr_bq">
<b><u>Tetacismo</u></b>, infine, dalla lettera greca θ, è un difetto molto raro, il quale consiste nella mancata oppure nell'alterata (nel senso di più marcata) pronuncia del fonema ta. Per es., 'fata' è pronunciato 'faa'. A queste alterazioni della pronuncia devono essere inoltre aggiunti anche alcuni disturbi della comunicazione, come la dislessia (v.), la tachilalia, il tumultus sermonis e il farfugliamento, che compromettono l'atto locutorio. Il termine tachilalia, composto di ταχύς, "veloce", e λαλέω, "parlo", sta a indicare un difetto che consiste nel parlare troppo velocemente e quindi in maniera poco comprensibile per l'interlocutore. Essa presenta poca differenza rispetto ad altri difetti, come il tumultus sermonis e il farfugliamento.</blockquote>
<br />
<blockquote class="tr_bq">
<b><a href="http://www.milanologopedista.it/" target="_blank">Centro Disturbi del linguaggio Milano</a></b> </blockquote><h3 style="text-align: left;"><a href="https://www.centropsicologicomilano.it/logopedia" target="_blank">Logopedista pediatrica Milano</a> </h3>
<blockquote class="tr_bq">
<b><br />Dott.ssa Anna La Guzza Cell.3311842704 </b><br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
BIBLIOGRAFIA a. de filippis cippone, Manuale di logopedia, Milano, Masson, 19892.m. de santis, a. ricotti, Voce e linguaggio. Compendio di foniatria e logopedia, Padova, Piccin-Nuova libraria, 1986.o. schindler, Nuovi strumenti e metodiche nella valutazione e nel <u><b>trattamento dei disturbi della comunicazione</b></u>, Torino, Omega, 1978.l. zerneri, Manuale di foniatria e compendio di logopedia, Torino, Omega, 1989.</blockquote>
Unknownnoreply@blogger.comMilano, Italia45.4654219 9.1859243000000145.2872319 8.86320080000001 45.6436119 9.508647800000011tag:blogger.com,1999:blog-1681441286048085479.post-27308093801688687382016-04-01T06:51:00.001-07:002018-04-29T23:43:43.347-07:00 FASI ED ETÀ DELL'APPRENDIMENTO DEL LINGUAGGIO: LOGOPEDIA<blockquote class="tr_bq">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-2sK-ITItrN0/VwTveD5q8GI/AAAAAAAAO_8/7iNDwxl7IDAA3J5q4JH8uwhHZMiMV6KHQ/s1600/disturbi-del-linguaggio-LOGOPEDIA-PAPPOLLA-DEF-1.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="Centro Disturbi del linguaggio. Milano" border="0" height="200" src="https://1.bp.blogspot.com/-2sK-ITItrN0/VwTveD5q8GI/AAAAAAAAO_8/7iNDwxl7IDAA3J5q4JH8uwhHZMiMV6KHQ/s200/disturbi-del-linguaggio-LOGOPEDIA-PAPPOLLA-DEF-1.jpg" title="Disturbi del linguaggio -Difficoltà di linguaggio. Logopedia Milano" width="200" /></a></div>
<h2>
</h2>
</blockquote>
<br />
<br />
<blockquote class="tr_bq">
<h2>
LOGOPEDIA E APPRENDIMENTO DEL LINGUAGGIO</h2>
</blockquote>
<br />
<br />
<br />
<h3>
<div style="text-align: center;">
I DISTURBI DEL LINGUAGGIO </div>
</h3>
<blockquote class="tr_bq">
Analizzando l'etimologia della parola logopedia appare evidente, in παιδέια, la radice παῖς, "fanciullo", che ricorda come il più antico significato del termine sia <br />
"l'insegnamento della parola al bambino". Si tratta, per l'appunto, dell'insieme delle sollecitazioni e degli insegnamenti che l'ambiente familiare, soprattutto la madre, impartisce al<br />
<a name='more'></a>piccolo allo scopo di educarlo nella difficile arte del parlare.<br />
L<b>'apprendimento del linguaggio, che avviene per imitazione, non si verificherebbe se si isolasse il bambino e non gli si rivolgesse la parola sino al 5°-6° anno d'età.</b> Il linguaggio e la deambulazione, le due grandi conquiste nei primi tre anni di vita, procedono in parallelo: ai primi passi corrispondono anche le prime sillabe che si registrano, nello sviluppo normale, intorno ai 12-13 mesi.<br />
Quanto più il bambino viene sollecitato fonicamente, tanto più rapida risulta l'organizzazione del suo linguaggio. </blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
La prima <b>logopedista</b> è la madre, che con la sua voce carezzevole procura un godimento fisiologico all'orecchio del bambino; il piccolo, così sollecitato, tende a prolungare quanto più possibile questo piacere, che lo fa sentire tutt'uno con lei, e inizia già al 6°-7° mese la fase della lallazione e dell'ecolalia, emettendo suoni senza alcun significato e uniformando i movimenti del suo apparato fonatorio terminale sull'esempio di quello della madre; questa, baciandolo, carezzandolo, giocherellando, cambia spesso il tono della voce e gli parla frontalmente, e con grande articolazione, perché egli possa percepire chiaramente i suoni e ritrasmetterli con la stessa proprietà. </blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
Se il piccolo si sviluppa nella norma, ha una buona ricezione acustica e vive in un ambiente gratificante e foneticamente stimolante, verso i 3 anni ha organizzato un linguaggio quasi completo. Al contrario, se il bambino non riesce a parlare all'età normale, la causa principale è quasi sempre una carenza uditiva: con un deficit superiore ai 25 decibel ci saranno, oltre a un ritardo nel linguaggio, delle imperfezioni fonetiche. </blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
Per individuare con esattezza le cause di tali anomalie occorrono esami audiometrici, che devono essere praticati appena viene rilevato il deficit e sempre entro i primi due anni di vita. Un ritardo può produrre danni incalcolabili sia sul piano fisico (perché l'ipoacusia può aumentare), sia in campo psichico, perché il bambino crescerà con stimoli limitati in qualità e in quantità durante il periodo di sviluppo della conoscenza. </blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
Per <b>l'acquisizione e l'organizzazione del linguaggio</b>, ancor più dell'intelligenza, è dunque necessario l'udito. Un bambino ipodotato dal punto di vista intellettivo, purché il suo deficit non sia grave, arriverà sempre al linguaggio fonetico, mentre sarà carente in quello semantico; le sue parole non saranno ben finalizzate al pensiero ma, se egli vive in un ambiente verbalmente stimolante, arriverà certamente a parlare. </blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
Un bambino sordo, al contrario, anche con un'assistenza scolastica specialistica, non avrà mai un linguaggio pieno e completo; e così chi ha carenze lievi presenterà comunque delle difficoltà verbali, perché nessuno può ripetere o controllare ciò che non sente. </blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
Con l'ingresso nella scuola materna, il bambino non ha più alcun bisogno di trattamento fonetico. A scuola non impara a parlare, cosa che sa già fare, ma apprende soprattutto a dare ordine e significato alle parole, concatenandole tra di loro perché le frasi abbiano un senso compiuto. Più che la fonetica impara la semantica.<br />
L'insegnante, comunque, facendo leva sulla forte tendenza infantile all'imitazione, deve porsi quale 'modello ideale' nel conquistare la sua simpatia e nell'aiutarlo a perfezionare il linguaggio. Se interviene in modo spontaneo, allegro, collettivo, le sue correzioni saranno accettate di buon grado (molto più di quelle del logopedista professionale, che fa sentire il bambino diverso e inferiore ai suoi compagni). Attraverso l'ortoepia (la corretta pronuncia della lingua) e la fonostilistica (lo studio degli elementi fonici aventi una funzione espressiva, emotiva) l'insegnante ha la possibilità di intervenire con profitto sulle capacità linguistiche del bambino. </blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
<br />
Ma quando la madre e i familiari godono delle 'graziose' storpiature del bambino, gratificandolo, e le insegnanti di scuola materna non intervengono a correggerlo, egli può acquisire difetti di pronuncia di cui, per lo più, si libera soltanto alla fine della scuola dell'obbligo.<br />
Se l'insegnamento materno, prima, e quello della maestra della scuola materna, poi, non riescono a dare al bambino una corretta pronuncia e una buona sonorizzazione, occorre l'intervento del logopedista professionale, indispensabile per le forme più gravi. </blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
<b><a href="http://www.milanologopedista.it/" target="_blank">Centro Psicologico-Logopedico Accreditato per l'infanzia,l'adolescenza e la famiglia.</a></b> </blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
<b>Direttrice: Dott.ssa Anna La Guzza Cell.3311842704 </b></blockquote>
<br />
<blockquote class="tr_bq">
<a href="http://www.milanologopedista.it/" target="_blank">LOGOPEDIA MILANO</a><br />
<br />
<br />
<span style="font-size: x-small;">BIBLIOGRAFIAa. de filippis cippone, Manuale di logopedia, Milano, Masson, 19892.m. de santis, a. ricotti, Voce e linguaggio. Compendio di foniatria e logopedia, Padova, Piccin-Nuova libraria, 1986.o. schindler, Nuovi strumenti e metodiche nella valutazione e nel trattamento dei disturbi della comunicazione, Torino, Omega, 1978.l. zerneri, Manuale di foniatria e compendio di logopedia, Torino, Omega, 1989.</span></blockquote>
Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1681441286048085479.post-7961843672919813962016-03-28T00:35:00.001-07:002022-12-07T00:17:08.609-08:00INFANZIA E DIFFICOLTÀ DI LINGUAGGIO COSA FARE<div class="separator tr_bq" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<blockquote>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://2.bp.blogspot.com/-jK3y-N5q91I/VvjfInqWRkI/AAAAAAAAO6M/js6Cg7s1tcUNfxDtqeCuLpJe6wTQJRtcg/s1600/images-26.jpeg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="129" src="https://2.bp.blogspot.com/-jK3y-N5q91I/VvjfInqWRkI/AAAAAAAAO6M/js6Cg7s1tcUNfxDtqeCuLpJe6wTQJRtcg/s200/images-26.jpeg" width="200" /></a></div>
</blockquote>
<h2>
<span style="color: #38761d;">CORRETTO SVILUPPO LINGUISTICO NEI BAMBINI</span></h2>
<blockquote>
I genitori contribuiscono molto allo sviluppo linguistico dei loro figli. </blockquote>
<blockquote>
Alcune indicazioni su come possono favorire un’evoluzione positiva della lingua nei loro bambini:<br />
<a name='more'></a></blockquote>
<blockquote>
-Parlate molto con vostro figlio su argomenti diversi. </blockquote>
<blockquote>
-Quando parlate, fate attenzione a che ci sia il contatto oculare. Così mostrate la vostra partecipazione e fate intendere a vostro figlio che l’avete capito. </blockquote>
<blockquote>
-I bambini imparano l’uno dall’altro favorite il contatto con i coetanei </blockquote>
<blockquote>
-Grazie ad abitudini consolidate (racconti per la buona notte, canzoncine, poesiole ecc.) potete insegnare la lingua al vostro bambino.</blockquote>
<blockquote>
-Fate delle pause quando parlate con vostro figlio. </blockquote>
<blockquote>
Quando si parla, bisogna cedere la parola: dopo l’uno, parla l‘altro.<br />
<br />
-Prendete sul serio vostro figlio quando parla. Deve rendersi conto che la sua parola può ottenere dei risultati. </blockquote>
<blockquote>
-Favorite la lettura di libri: leggetegli libri illustrati, regalategli libri, andate con lui regolarmente in biblioteca e parlate su ciò che avete letto. </blockquote>
<blockquote>
-Fate in modo che abbia un posto tranquillo per eseguire i compiti a casa. </blockquote>
<blockquote>
-Voi siete un modello importante per vostro figlio – per il modo positivo di dialogare, per la lettura, per la capacità di ascoltare. </blockquote>
<blockquote>
-Specialmente per un bambino che ha difficoltà linguistiche è necessario non essere messo sotto pressione. </blockquote>
<blockquote>
Deve poter raccontare qualcosa senza essere continuamente corretto. </blockquote>
<blockquote>
-Curate i rapporti con gli insegnanti di vostro figlio e discutete con loro su eventuali domande e problemi. </blockquote>
<blockquote>
-Chiedete all’insegnante di classe di organizzare un Colloquio per definire la situazione scolastica, se dal vostro punto di vista è necessario intervenire.</blockquote>
<a href="http://www.milanologopedista.it/" target="_blank">Centro Specialistico Logopedico Accreditato Amamente </a><br />
<b>Dott.ssa Anna La Guzza </b><br />
<b>Cell.3311842704 </b><br />
<b><br /></b>
<a href="http://www.milanologopedista.it/" target="_blank"><b>www.milanologopedista.it</b></a><br />
<b><br /></b><h4 style="text-align: left;"><a href="https://www.centropsicologicomilano.it/logopedia" target="_blank">Centro di logopedia Infantile a Milano</a></h4>
<blockquote>
</blockquote>
<blockquote>
Fonte: Abt. Sonderpädagogisches Walchestrasse 21, Postfach<br />
8090 Zürich www.volksschulamt.zh.ch</blockquote>
Unknownnoreply@blogger.comMilano, Italia45.4654219 9.1859243000000145.2872319 8.86320080000001 45.6436119 9.508647800000011tag:blogger.com,1999:blog-1681441286048085479.post-1904099390002682202016-03-24T08:42:00.004-07:002017-10-28T05:42:31.423-07:00INFANZIA E ADOLESCENZA: I VARI DISTURBI DELLA COMUNICAZIONE <blockquote class="tr_bq">
<h2 style="text-align: center;">
<span style="color: #38761d;">I DISTURBI DELLA COMUNICAZIONE</span></h2>
<br />
Durante l’età evolutiva, cioè dall’infanzia all’adolescenza, i cambiamenti da affrontare per un essere umano sono numerosi e riguardano sia lo sviluppo<br />
<a name='more'></a>fisico che quello cognitivo, affettivo e comportamentale. In tali anni, si è chiamati dunque a gestire numerose tappe di sviluppo, fondamentali nella costruzione dell’identità, come la scuola, le regole, l’autonomia, i rapporti con i pari e gli adulti. Se non adeguatamente superate, tali fasi possono essere causa di disagi e alterazioni del comportamento. Tuttavia, per poter parlare di disturbi, le manifestazioni devono interferire significativamente nel funzionamento globale quotidiano della persona, e riguardano aspetti del comportamento personale e interpersonale e dello sviluppo cognitivo che si discostano da ciò che viene considerato “normale” in un determinato contesto storico, sociale e culturale.<br />
Il DSM-IV (Manuale diagnostico statistico dei disturbi mentali) distingue quattordici tipologie di questi disturbi:<br />
<br />
<b>Ritardo mentale</b>: condizione di interrotto o incompleto sviluppo delle facoltà intellettive e adattative. Il quoziente intellettivo (il rapporto tra età anagrafica ed età mentale) è di molto inferiore alla media, dai 75-70 punti in giù (contro i 90-109 di un’intelligenza considerata normale). Esistono diversi gradi di ritardo mentale, da lieve a gravissimo. Le cause possono essere organiche, genetiche e/o psicologiche.<br />
<br />
<b>Disturbi dell’apprendimento</b>: difficoltà ad apprendere i concetti basilari del calcolo (disturbo del calcolo o discalculia), della lettura (dislessia) e/o della scrittura (disturbo dell’espressione scritta o disgrafia). Creano forte disagio nel bambino, provocando stanchezza, demotivazione e possibili danni all’autostima legati anche al confronto con i pari.<br />
<br />
<b>Disturbi delle capacità motorie:</b> legati in particolare alla coordinazione motoria: si possono rilevare goffaggine, lentezza, difficoltà anche in attività semplici come il camminare.<br />
Disturbi della comunicazione: esistono varie tipologie, possono riguardare la comprensione, la ricezione del linguaggio, e/o l’eloquio. </blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
<b>Disturbi generalizzati dello sviluppo</b>: gravi deficit della capacità di interazione sociale o della capacità di comunicazione, che si manifestano attraverso comportamenti, interessi e attività stereotipate. È il caso del disturbo autistico (atteggiamento mentale di ripiegamento su se stesso), del disturbo di Rett (deficit multipli: perdita delle capacità manuali, isolamento, difficoltà psicomotorie), del disturbo disintegrativo della fanciullezza (disturbi nella comunicazione e nell’interazione sociale), del disturbo di Asperger (simile all’autismo, comporta notevoli difficoltà nelle relazioni sociali e schemi limitati e insoliti di interessi e comportamento).<br />
<br />
<b>Disturbo da deficit di attenzione iperattività</b>): disturbo neurologico presente fin dai primissimi mesi di vita che si può protrarre fino all’età adulta, connotato da una vivacità esasperata e incapacità di prestare attenzione. La persona è instabile e iperattiva, ha grandi difficoltà a mantenere la concentrazione.<br />
<br />
<b>Disturbo della condotta</b>: incapacità di mantenere un atteggiamento sociale accettabile: chi ne è affetto presenta insofferenza alle regole, aggressività verso persone, animali e cose, gravi problemi emozionali e comportamentali (es. rubare, avere comportamenti violenti).<br />
Disturbo oppositivo di tipo provocatorio: impossibilitato nell’adattamento sociale, il bambino presenta comportamenti ostili e provocatori, non rispetta regole, cerca di imporre la propria volontà, è vendicativo. Tale disturbo è maggiormente diffuso nei maschi.<br />
<b><br /></b>
<b>Disturbi della nutrizione e dell’alimentazione dell’infanzia</b> o della prima fanciullezza: comprende tre tipi di disturbi, la pica(ingestione di sostanze non alimentari, come sabbia, ciottoli o capelli); il disturbo di ruminazione (continuo rigurgito e rimasticamento del cibo) e il disturbo della nutrizione (incapacità di mangiare normalmente e prendere peso).<br />
Disturbi da tic: i tic sono parole o movimenti senza scopo, del tutto involontari, che tendono a ripetersi con ritmo irregolare. Uno dei più noti è la sindrome di Tourette, che si manifesta sia con vocalizzazioni che con tic motori.<br />
<br />
<b>Disturbi dell’evacuazione</b>: encopresi, evacuazione delle feci in luoghi inappropriati, dopo i 4 anni di età ed enuresi, emissione di urine nel letto o nei vestiti dopo i 5 anni di età. Tra le cause, difficoltà di tipo relazionale o eventi stressanti.<br />
Disturbo d’ansia di separazione: il bambino manifesta un’intensa sofferenza nell’allontanamento dai genitori o da altre persone care, ha problemi ad andare a scuola, a dormire da solo e può risultare preoccupato, fino all’ossessione, che possa succedere qualcosa di grave alle persone significative.<br />
<br />
<b>Mutismo selettivo</b>: il bambino si rifiuta di parlare in determinate circostanze o con determinate persone, il che può essere legato allo stress di un cambiamento.<br />
Disturbo reattivo dell’attaccamento dell'infanzia e della prima fanciullezza: estrema fatica nel rapportarsi in modo appropriato all’ambiente esterno. Si distinguono due tipi principali di disturbo, uno inibito (il bambino è freddo, scostante, tende a isolarsi e a mantenere un atteggiamento vigile) e l’altro disinibito (socievolezza eccessiva, fiducia indiscriminata in chiunque). Tra le cause si può ritrovare una certa disfunzionalità nei rapporti familiari.</blockquote>
Centro Psicologico specialistico Amamente<br />
Dott.ssa Anna La Guzza Cell.3311842704 <br />
<a href="http://www.milanologopedista.it/" target="_blank">www.milanologopedista.it</a><br />
<a href="http://www.psicologadeibambini.it/" target="_blank">www.psicologadeibambini.it</a><br />
<blockquote class="tr_bq">
<br />
<br />
A cura di Barbara Celani,<br />
Psicologia in Movimento</blockquote>
<a href="http://www.benessere360.com/" target="_blank">http://www.benessere360.com/</a><br />
<br />Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1681441286048085479.post-74850950478813547742016-03-20T02:16:00.002-07:002022-12-07T00:19:15.022-08:00RIABILITAZIONE DEI DISTURBI DELLA VOCE: IL LOGOPEDISTA<h2 style="text-align: center;">
<span style="color: #38761d;">Centro Riabilitazione logopedica</span></h2>
<h1 style="text-align: center;"><span style="color: #38761d;">Trattamento Disturbi della voce in infanzia, adolescenza e età adulta.</span></h1>
<blockquote class="tr_bq">
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://4.bp.blogspot.com/-Dr8eYVNw-tI/VqNSROq9_rI/AAAAAAAANb4/-rIlIhnCKJ8/s1600/2016-01-22-21-18-49.png" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img alt="Centro Logopedico Amamente Dott.ssa Anna La Guzza" border="0" height="320" src="https://4.bp.blogspot.com/-Dr8eYVNw-tI/VqNSROq9_rI/AAAAAAAANb4/-rIlIhnCKJ8/s320/2016-01-22-21-18-49.png" title="Centro di Logopedia Accreditato Dsa Amamente Milano" width="263" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><h2><b>Come favorire lo sviluppo del linguaggio</b></h2></td></tr>
</tbody></table>
<br />
<h3 style="text-align: left;"><b>Cos’è la logopedia?</b> </h3></blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
<b>La logopedia è la branca della medicina che si occupa di studiare il linguaggio e le sue eventuali problematiche.</b><br />
<a name='more'></a>Non sempre infatti l’apprendimento del codice linguistico è per il bambino un percorso semplice e senza ostacoli, a volte possono esserci delle difficoltà, dei ritardi o degli intoppi che solo la logopedia e i suoi specialisti possono aiutare a riconoscere e superare, con pochi semplici esercizi. </blockquote>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://4.bp.blogspot.com/-viFH-UKUdrY/V1U2KBn1G2I/AAAAAAAAPUk/PiILicn99GAew2bRaOARY5hEOWOJzvFvACLcB/s1600/IMG-20160416-WA0011.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="133" src="https://4.bp.blogspot.com/-viFH-UKUdrY/V1U2KBn1G2I/AAAAAAAAPUk/PiILicn99GAew2bRaOARY5hEOWOJzvFvACLcB/s200/IMG-20160416-WA0011.jpg" width="200" /></a></div>
<blockquote class="tr_bq">
<b>Il logopedista è infatti il professionista sanitario che si occupa della prevenzione, valutazione e riabilitazione dei disturbi della voce, della comunicazione, del linguaggio in età evolutiva, adulta e geriatrica attraverso programmi riabilitativi individuali.</b> </blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
Il suo principale compito è proprio quello di rieducare una persona a parlare in modo corretto, correggendo<br />
difetti di forma o veri e propri disturbi del linguaggio.<br />
Non bisogna farsi intimidire, le sedute dedicate ai bambini sono molto divertenti e utilizzano lo strumento del gioco e la collaborazione dei genitori, che dovrebbero sempre essere coinvolti anche per poter apprendere gli esercizi e saper aiutare il bimbo nel recupero anche a casa.<b><br />Le problematiche più comuni in età evolutiva interessano principalmente i ritardi dello sviluppo del linguaggio, come per esempio i difetti di articolazione, di pronuncia, la povertà lessicale e di strutturazione della frase o della narrazione orale e scritta ma anche i problemi organici di deglutizione deviata (deglutizione atipica).</b> </blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
<br />
E’ importante prestare la dovuta attenzione ad una difficoltà di linguaggio, perché potrebbe in alcuni casi celare disturbi importanti come ipoacusia, autismo, disprassia, sindromi genetiche.<br />
In ogni caso qui vale assolutamente il detto “prima si interviene meglio è”. </blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
Lo <b>sviluppo linguistico nel bambino</b>, infatti, non è né rigido né uniforme, e varia da bambino a bambino. L’età di acquisizione del linguaggio non va quindi considerata rigidamente, ma se ci si accorge di uno sviluppo linguistico più lento o irregolare rispetto alla media nel proprio<br />
bambino meglio rivolgersi ad uno specialista. </blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
<b><a href="http://www.centroamamente.it/" target="_blank">L’individuazione precoce di una difficoltà di linguaggio</a> (parlatori tardivi e ritardi nel linguaggio) attorno ai 3 anni d’età infatti, così come problematiche legate ai suoni della lingua (ad esempio la presenza di dislalie, cioè modulazione dei suoni anomala nell’infanzia) attorno ai 4 anni d’età sono segnali da non sottovalutare, che indicano la necessità di un intervento immediato, al fine di prevenire l’insorgenza di problematiche future.</b> </blockquote>
<h4 style="text-align: left;"><span style="color: #cc0000;"><b>Se tuo figlio non parla ancora o parla male quindi, è utile chiedere immediatamente una consulenza presso un centro psicologico o di neuropsichiatria infantile.</b> </span></h4>
<blockquote class="tr_bq">
Dopo una attenta valutazione verrá proposto il percorso più indicato.<br />
Le figure abilitate alla diagnosi dei disturbi del linguaggio sono infatti lo psicologo e il neuropsichiatra infantile. </blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
<b>Il logopedista sarà invece il professionista della riabilitazione che parteciperà a tutto l’iter diagnostico e prenderà in carico il programma riabilitativo del paziente. </b></blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
I genitori svolgono un ruolo chiave in questo percorso, dovranno essere presenti e attivi nel processo di apprendimento, disponibili a svolgere gli esercizi anche casa e pronti ad apprendere nuove strategie educative.<br />
Solo questa é la chiave per la risoluzione ottimale delle difficoltà. </blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
<h3>
<b><span style="color: #38761d;">Centro Psicologico-Logopedico Accreditato Amamente a Milano.</span></b> </h3>
</blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
<h3>
<b><span style="color: #38761d;">✔Trattamento disturbi della voce bambini e adulti.</span></b><span style="color: #38761d;"> </span></h3>
</blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
<h4 style="text-align: left;"><b><a href="https/www.centropsicologicomilano.it/logopedia" target="_blank">Logopedia Milano</a></b></h4>
<b><br /></b><b>Dott.ssa Anna La Guzza </b><b>Cell.3311842704</b> </blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
<b><a href="http://www.centroamamente.it/" target="_blank">www.centroamamente.it</a></b> </blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
<a href="http://www.milanologopedista.it/" target="_blank"><b>www.milanologopedista.it</b></a></blockquote>
<br />
<blockquote class="tr_bq">
<b><br /></b><b>Articolo apparso sul mensile Mammamiakids Gennaio 2016.</b><b> </b></blockquote>
<br />
<blockquote class="tr_bq">
<b>Intervista alla Dott.ssa Anna La Guzza</b><br />
<br />
FONTE: <a href="http://www.mammamiakids.it/" target="_blank">www.mammamiakids.it</a><br />
<br />
<br />
<br />
<br />
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<span style="font-size: xx-small;">TAG:</span> </blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
<span style="font-size: xx-small;">Logopedia per bambini e adulti, disturbi della voce, riabilitazione disfonie nell'adulto, centro trattamenro disfonia,</span></blockquote>
Unknownnoreply@blogger.com