I soggetti con Dislessia incontrano difficoltà sia in compiti di codifica
fonologica (appunto la lettura e la scrittura) sia di recupero dell’informazione codificata in memoria (il significato delle singole parole). Il disturbo si manifesterebbe anche nell’utilizzo delle rappresentazioni fonologiche per mantenere l’informazione verbale nella memoria di lavoro (difficoltà nell’esposizione orale di testi argomentativi).
Infine i soggetti con Dsa non raggiungerebbero un grado di consapevolezza sufficiente per ciò che concerne la struttura
fonologica della parola (sono in grado di ripeterla correttamente, ma non di segmentarla per scriverla). .
E’ facile comprendere come queste insufficienze possano interferire nell’apprendimento e nell’automatizzazione dei processi di lettura, ed è facile ritenere che il riconoscimento lento ed impreciso di una parola scritta, unito ad un deficit di tipo linguistico a livello lessicale potrebbero spiegare gli ostacoli che affrontano i dislessici nel comprendere testi scritti.
Inoltre, è molto frequente che il linguaggio sia interessato da alcuni deficit anche in quei casi in cui non è presente un pregresso disturbo di linguaggio.
La dislessia cambia forma con la scolarizzazione: mentre all’inizio il bambino spesso non è in grado di leggere la singola parola, successivamente, dopo qualche anno la sua lettura appare molto lenta e a volte scorretta.
La correttezza della conversione del grafema in fonema tende comunque a migliorare in misura molto consistente, soprattutto nei sistemi ortografici regolari come l’italiano, per cui la lettura del dislessico alla scuola media è abbastanza corretta, ma in genere molto lenta.
La lentezza nei processi di decodifica, che in genere vengono automatizzati e
risultano molto facili e rapidi, costituisce dunque la principale caratteristica della dislessia nei bambini di scuola media secondaria, di primo e di secondo grado..
L’evoluzione dei disturbi specifici di apprendimento è in genere favorevole per la maggior parte dei soggetti. Almeno il 70% dei bambini con disturbi del linguaggio o con dislessia, disortografia e discalculia, tende a compensare il disturbo nell’arco dell’età evolutiva e raggiunge un livello sufficiente per l’adattamento sociale e lavorativo.
L’ampiezza dell’arco temporale richiesto per trovare i meccanismi di compenso comporta tuttavia significativi problemi in ambito scolastico e conseguenze di natura psicopatologica determinate dalle ripetute frustrazioni sperimentate a scuola. Trattandosi di disturbi di natura neurobiologica, è importante considerare che il loro recupero richiede un tempo lungo e che, anche quando vengono introdotte misure terapeutiche e riabilitative adeguate, i risultati attesi sono la riduzione delle conseguenze funzionali del deficit e non la scomparsa repentina delle difficoltà.Centro Psicologico - Logopedico Accreditato
Dott.ssa Anna La Guzza
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Le difficoltà specifiche dell’apprendimento scolastico
di Giacomo Stella, Giuseppe G.F. Zanzurino, Ilaria Frascarelli