RITARDO DEL LINGUAGGIO: QUALI SEGNALI INDICANO UN DISTURBO

RITARDO DEL LINGUAGGIO


Molti genitori si allarmano se il bimbo non comincia a parlare entro i due anni.
Abbiamo chiesto alla dottoressa Giachino quali sono le tappe del linguaggio, come aiutarlo in questo percorso e quando cominciare a preoccuparsi.
Chiacchierando con le mamme o leggendo i forum in rete, ci si rende conto che uno dei crucci principali dei genitori è confrontarsi sulle capacità linguistiche del proprio bimbo. 
Ci sono bambini che a due anni chiacchierano amabilmente, altri che a tre ancora si limitano a 'mamma' e 'papà', e i genitori si chiedono inevitabilmente 'sarà normale'?
Abbiamo chiesto alla dottoressa Paola Giachino un'opinione al riguardo, a cominciare da quali sono le tappe nello sviluppo del linguaggio, che tuttavia, ci spiega la pediatra, "devono essere considerate uno schema generale dei cambiamenti che avvengono durante la crescita: lievi scostamenti da questo profilo sono assolutamente normali. 
Il linea di massima, dai 3 ai 6 mesi il bambino sorride nell'udire una voce cara e comincia ad imitare qualche suono; intorno ai 6-7 mesi produce sequenze consonante-vocale: è la fase della lallazione ('ma-ma- ma', 'da-da-da'); 
dai 7 ai 12 mesi  risponde ai suoni emettendone altri e usa la voce per esprimere gioia e dispiacere: gradualmente, con l'esercizio, amplia il suo repertorio e incomincia ad imitare i toni e le inflessioni; 
dai 12 ai 16 mesi il linguaggio verbale inizia a consolidarsi, raggiungendo in media le 50 parole, ma è tra i 17 e 24 mesi che si assiste ad una vera e propria 'esplosione del vocabolario' con un ritmo di espansione fino a 40 parole a settimana; alla fine di tale periodo il vocabolario è in media di 300 parole. 
Tra i 2 e 3 anni,  il bambino usa frasi semplici con soggetto e verbo ('mamma bere'), composte da 2 a 4 termini, ripete parole ascoltate e denomina gli oggetti o le immagini più comuni ed ha un vocabolario di circa 450 parole. 
Tra i 3 e 4 anni, sa usare frasi più complesse che possono contenere 4 o 5 parole"
Qual è il ruolo dei genitori nello sviluppo del linguaggio
"E' molto semplice ma fondamentale: parlate con i vostri bambini! Sempre più studi clinici dimostrano che i piccoli a cui i genitori hanno parlato molto possiedono dei QI molto più elevati degli altri, e il loro vocabolario è decisamente più ricco. 
Si può cominciare già durante la gravidanza ad abituare il piccolo al suono della voce materna. Nel primo anno di vita, si può parlare al bimbo durante il cambio del pannolino o il bagnetto, raccontare filastrocche o cantare canzoni, insegnare il nome degli oggetti e delle persone. 
E' buona norma parlargli lentamente ed in maniera semplice, ma non bisogna evitare le parole complesse perché il modo migliore per arricchire il suo vocabolario è quello di usare termini nuovi; prestate sempre attenzione al bambino mentre parla e fategli domande in modo che possa ragionare e rispondervi. 
Leggere è un bel modo per aiutarlo a sviluppare l'uso del linguaggio. Se possibile, leggete al bimbo una storia ogni giorno, magari prima di andare a dormire la sera, o lasciate che sia lui a raccontarvene una." 

Quali segnali ci possono indicare che un ritardo nel linguaggio è un disturbo specifico? 
"Entro il primo anno d'età il bambino sembra perso nel suo mondo, usa poco la voce che sembra monotona, non compaiono le paroline, oppure è come se le dimenticasse o come le avesse usate in modo casuale, può essere il segnale che qualcosa non va. 
Se, entro il secondo anno, il bimbo non inizia a formare frasi di due paroline (magari con un sostegno gestuale e/o mimico del viso), se il vocabolario è molto ridotto e sembra che il bambino non impari nuove parole o usa parole inventate, oppure se entro il terzo anno il vocabolario è  fatto di pochi termini spesso incomprensibili, se la mamma deve intervenire con altre persone come un'interprete, è senz'altro indicato il confronto tra i genitori e il proprio pediatra, per verificare l'ipotesi di un ritardo del linguaggio che se confermata, richiederà un approccio multidisciplinare, tanto più efficace quanto più precocemente viene intrapreso."
Centro Psicologico - Logopedico Accreditato 

Dott.ssa Anna La Guzza 

Cell.3311842704 
www.centroamamente.it

www.milanologopedista.it




Fonte: 
http://www.lastampa.it/2012/10/24/societa/mamme/bambini/3-5-anni/ritardo-nel-linguaggio-quando-e-un-deficit-sN0ShpqdbGKlvmZQbMbcXJ/pagina.html